Parigi, il Comune ha assunto troppe donne: costretto a pagare la multa

Evelyn Novello

Nata a Milano nel 1995 e laureata in Comunicazione pubblica e d'impresa. Nel 2016 mi sono avvicinata al mondo del giornalismo e da quel momento non più smesso di scrivere.

Tag: donne
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Da Parigi una storia di discriminazione sul luogo di lavoro, questa volta però a essere penalizzati sono gli uomini.

Sì, perché il Comune parigino guidato dalla sindaca Anne Hidalgo pare che abbia assunto troppe donne e che quindi abbia violato la norma sulla parità di genere. 90mila euro è la multa che dovrà ora pagare.

Parigi, il Comune ha assunto troppe donne

Si sente spesso della carenza di organico di sesso femminile nelle istituzioni, questa volta lo squilibrio però colpisce gli uomini. Al Comune di Parigi su 16 direttori assunti nel 2018 solo 5 erano uomini e ora l’ente è stato sanzionato dal Ministero della Funzione pubblica francese.

L’amministrazione guidata dalla sindaca Anne Hidalgo sarà obbligata a pagare una multa di ben 90mila euro per violazione della parità di genere nella nomina di dirigenti garantita dalla legge Sauvadet che imporrebbe una percentuale minima di entrambi i sessi nelle cariche di direzione nella funzione pubblica. Il limite imposto dalla sopracitata legge è stabilito nel 40% minimo per ogni genere.

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Dal 2017 una legge impone di rispettare un rapporto di almeno 60/40% tra i sessi nelle nomine di incarichi pubblici e le nomine del 2018 hanno permesso al Comune di Parigi di raggiungere un tasso del 47% di donne dirigenti.

La norma era stata pensata per incoraggiare l’assunzione di più donne, questa volta però a essere svantaggiato è il genere maschile. Nel 2018, anno a cui risale la condotta contestata del Comune, le candidature a quadri dirigenziali aperte erano 16, e su 16 persone nominate solo 5 erano uomini. “Le Monde” ricorda che la legge di trasformazione della Funzione pubblica del 2019 ha disposto una dispensa dalla penalità solo qualora troppe donne o troppi uomini fossero stati nominati in quello stesso momento e purché ciò non implichi uno squilibrio tra le cariche occupate.

In pratica solo quando le nomine non equilibrate vanno a “risolvere” vecchie disuguaglianze. Peccato che questa norma approvata nel 2019 non si applichi alle nomine dell’anno precedente.

Il fatto ha suscitato un certo scalpore e non sono mancati i commenti. “È paradossale rimproverarci nomine che permettono di recuperare il ritardo che avevamo nella parità uomo-donna” ha commentato a Le Monde Antoine Guillou, l’assessore alle risorse umane. Il vice-sindaco Emmanuel Grégoire invece ha detto ironicamente “ci scusiamo tanto”.

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