Murubutu: Facebook gli censura la copertina dell’album

Murubutu ha ricevuto una stupida censura da parte di Facebook per aver pubblicato la copertina del suo ultimo album 'Tenebra è la notte'.

Il cantautore italiano Murubutu ha comunicato attraverso i suoi social di aver subito una ‘strana’ censura da parte di Facebook. Il suo ultimo album ‘Tenebra è la notte’ ha una copertina che è stata considerata volgare, per cui Zuckenberg, o chi per lui, ha pensato bene di rimuovere quella immagine così scandalosa. Cosa raffigura nello specifico?

La censura a Murubutu

L’ultimo album di Murubutu, ‘Tenebra è la notte’, non è affatto piaciuto a Facebook. Ovviamente, non per i contenuti, ma per la copertina considerata oscena e pornografica. Per questo motivo Zuckenberg ha pensato bene di censurarla. Il disco, pubblicato per Mandibola Records e Glory Hole Records è uscito venerdì 1 febbraio. Un progetto molto importante al quale hanno partecipato artisti di fama mondiale e che ha anche un notevole lavoro grafico curato da Bert Graphics, con l’immagine in copertina ad opera dell’illustratore Capitan Artiglio. Insomma, non una stampa qualsiasi, ma una studiata e curata nei minimi dettagli, che può essere considerata sullo stesso piano delle opere artistiche, ma che non è piaciuta a Facebook. Cosa rappresenta di così sconvolgente? La cover di ‘Tenebra è la notte’ ritrae una figura femminile che mira a riunire in sé le diverse sfumature della notte e appare quindi misteriosa e affascinante al tempo stesso. Nonostante ciò, Zuckenberg ha pensato bene di rimuovere l’immagine. Murubutu, giustamente, non ha preso bene la cosa e ha denunciato l’accaduto sui social, nello stesso luogo dove il suo album è stato messo al bando.

murubutu

La denuncia di Murubutu

Murubutu, essendo venuto a conoscenza della censura che Facebook ha applicato alla copertina del suo disco ‘Tenebra è la notte’, ha voluto scrivere un lungo post social per denunciare e diffondere il più possibile l’assurdità della cosa. Sulle pagine social del cantante si legge: “Chiedo scusa per aver proposto una copertina così licenziosa in tempi così morigerati… Con nostra somma sorpresa, visto e considerato che l’immagine in sé non ha nulla di scabroso o scandaloso. Inutile cercare di combattere i filtri di Facebook, la prendiamo con ironia: per lo meno ora abbiamo la certezza non potremo proporre le illustrazioni del prossimo album al maestro Milo Manara, probabilmente troppo estroso per gli standard di Zuckenberg. Non per quelli di Mediaset in prima serata a quanto pare, ma questa è tutta un’altra storia… La Glory Hole Records, Mandibola Records e Murubutu sostengono la libertà di espressione artistica e continueranno a farlo, qualunque siano i filtri presenti su Facebook, Instagram e su altre piattaforme mediali. Il rap non può e non vuole censurarsi, è la sua storia ad insegnarcelo”. Il ragionamento di Murubutu non è affatto sbagliato, perché censurare un’illustrazione come quella proposta da loro, ad opera di Capitan Artiglio, e poi lasciare che la televisione, in orari di fascia protetta, trasmetta scene alla Tinto Brass ha dell’assurdo. Ora, quando riuscirà Zuckenberg a mettere mano a queste stupide restrizioni? Siamo nel 2019 e non nel Medioevo. Speriamo che questa ‘storiella’ della censura cessi di esistere, perché l’arte non merita ‘condanne’ del genere. Non dimentichiamo che Facebook ‘vieta’ anche opere d’arte come “L’Origine du monde” di Gustave Courbet e ho detto tutto.

Scritto da Fabrizia Volponi

Lascia un commento

Contentsads.com