Muccino sbanca gli Stati Uniti: merito del regista o di Will Smith?

Certo, da italiani siamo contenti. Qualcuno strocerà il naso, visto che L'Ultimo Bacio e Ricordati di me a volte sono stati bollati dalla critica come film riusciti ma falsamente impegnati. Inutile esprimersi a riguardo, lasciamo che siate voi a farlo. Quello che ci chiediamo è se il successo americano del nostro regista Gabriele Muccino sia dovuto tutto alla sua bravura. A quanto pare Will Smith, candidato all'Oscar proprio per l'ottima interpretazione in The Pursuit of Happyness, diretto appunto da Muccino, ha fatto gran parte del lavoro.

Attenzione però, non lo diciamo per sminuire il lavoro del regista, anzi, vogliamo portare alla luce il fatto perchè forse una delle ragioni per le quali dobbiamo migrare all'estero per ottenere grandi successi è che ci manca la materia prima: attori in gamba. Quelli capaci li contiamo sulla punta di due mani.

The Pursuit of Happyness domina la classifica del botteghino Usa di questo fine settimana, ha venduto biglietti per circa 20 milioni di euro nei primi tre giorni di presenza nelle sale nordamericane, secondo quanto dichiarato ieri dal distributore Columbia Pictures. Al secondo posto Eragon, film fantasy che ha guadagnato quasi 18 milioni di euro, seguito da Charlotte's Web, che ne ha raccolti poco più di nove. Il campione di incassi della scorsa settimana, il film di Mel Gibson Apocalypto, è sceso al sesto posto guadagnando 5,8 milioni di euro. 

A riprova di quanto detto segue un articolo comparso su Dagospia

Può ritenersi assai soddisfatto, Gabriele Muccino. Il suo esordio americano alla regia, “The Pursuit of Happyness” con Will Smith, ha vinto il weekend al boxoffice americano alla faccia del “Signore degli Anelli” dei poveri, al secolo “Eragon”. Unico neo per il regista italiano è che il grosso delle critiche americane si concentra sulla performance di Smith, ritenuta unanimemente da Oscar, e ben poco sulle qualità dell’autore dell’ “Ultimo Bacio”. C’è anche chi (Richard Roeper sul “Chicago Sun Times”) definisce Smith un attore da quattro stelle anche quando recita in un film da tre e non nomina Muccino neanche una volta nella sua recensione.

Scritto da Style24.it Unit

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