Ministro Elsa Fornero: “il lavoro non Š un diritto”, Š polemica

Il ministro Elsa Fornero al Wall Street Journal: “Il lavoro non Š un diritto“. Si scatena la polemica. ‘Sti tecnici del Governo Monti sono goffi come elefanti in cristalleria.

Il ministro Elsa Fornero non Š ci• che potremmo definire un “personaggio simpatico”. Proprio per niente. Come molti “tecnici” del governo Monti, assume troppo spesso un’aria da maestrina snob, come se tutti quelli intorno a lei fossero degli scolaretti tonti ed indisciplinati. Rilascia inoltre dichiarazioni che suonano azzardate e che possono fare imbestialire, come questa (passata un po’ troppo sotto silenzio, per i miei gusti).

Oggi madame Elsa se n’Š uscita con la frase “il lavoro non Š un diritto“. Facendo naturalmente infuriare mezza Italia. “Il lavoro E’ un diritto!”, “Elsa Fornero non conosce la Costituzione?” “Il ministro non riconosce la Costituzione su cui ha giurato?” e via dicendo. Tutte reazioni comprensibili, ci mancherebbe: d’altronde la sparata del ministro-maestrina, letta cos, Š piuttosto sgradevole.

Il punto, per•, Š che ‘sti tecnici sembrano tutt’altro che a loro agio di fronte alle telecamere. Sono alquanto goffi, a dir la verit…, e si muovono come i proverbiali elefanti in cristalleria. Costringono chi li ascolta a fare uno sforzo 1) per non insultarli, e 2) per andare oltre le mere parole e capire ci• che vogliono realmente dire. Uno sforzo che non tutti fanno, presi come sono dai mille problemi della vita (e li capisco bene).

Il ministro Fornero, con “il lavoro non Š un diritto“, ha probabilmente voluto dire che, una volta ottenuto un posto di lavoro, bisogna impegnarsi per mantenerlo, senza sedersi sugli allori e senza approfittarne per fare i furbi. Si Š per• espressa per l’ennesima volta in modo atroce, come se la comunicazione – nell’Era della Comunicazione – non fosse importante. Le cose son due: o i media distorcono ogni volta le sue parole, oppure lei ha qualche difficolt… ad interfacciarsi con le persone.

Le parole hanno un peso, un valore, e da chi ci rappresenta dovrebbero venire usate con cautela. Non posso, da cittadino, essere ogni volta costretto a districarmi nel ginepraio dei vocaboli per arrivare al succo del discorso: madame Elsa Š un ministro, ergo imparasse ad avere pi— tatto e a spiegarsi meglio. Altrimenti la prossima volta, visto che – secondo certi tecnici – sono un bamboccione e uno sfaticato, potrei non essere cos paziente (e volerebbero pernacchie anche da parte mia, diobono).

(notizia tratta da La Repubblica)

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Scritto da Style24.it Unit

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