Chi sono i millennial cinesi: tra pagamenti digitali e studi all’estero

Evelyn Novello

Nata a Milano nel 1995 e laureata in Comunicazione pubblica e d'impresa. Nel 2016 mi sono avvicinata al mondo del giornalismo e da quel momento non più smesso di scrivere.

Tag: donne
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Sono i nati tra gli anni 80 e i primi anni 2000.

I Millennial sono la prima generazione nativa digitale ma a seconda di dove vivono hanno alcune caratteristiche peculiari. In Cina sono ben 400 milioni ma in cosa si differenziano dai loro coetanei di altri paesi del mondo?

Chi sono i millennial cinesi: un mondo digitale

I Millennial cinesi sono ben 5 volte il numero dei loro coetanei americani: 400 milioni contro 80 milioni secondo la testata therealdeal.com da una stima del 2018.

E, secondo una prima analisi, sono estremamente digitali, più che in altre zone industrializzate del mondo. Il 90% dei loro possiede uno smartphone e oltre a essere presenti sul social media più famoso in Cina, ovvero WeChat, usano quotidianamente app come Alipay e WeChat Pay per spostare soldi o fare qualsiasi tipo di acquisto. Insomma, basta avere uno smartphone per fare tutto. Questo significa che il portafoglio può essere lasciato tranquillamente a casa, le banconote sono ormai un retaggio del passato.

Businesswire.com, a tal proposito, ha constatato che nel 2017 in occasione dello shopping festival che Alibaba ha dedicato alla Festa dei Single (con sconti speciali), il 90% delle transazioni sono state effettuate con gli smartphone. Sono stati contati 1,48 milioni di pagamenti solo tramite Alipay.

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Chi sono i millennial cinesi: istruzione e imprenditoria

I Millennial e la Generazione Z cinesi sono mediamente più istruite delle generazioni precedenti e con prospettive lavorative migliori.

Tendono a essere più individualisti e puntano sulla propria indipendenza e sulla realizzazione di sé stessi. Tutto parte dall’istruzione a cui i cinesi tengono sempre più non disdegnando anche soggiorni all’estero per concludere gli studi. I dati dicono che il fenomeno è in continua crescita: chinadaily.com annuncia che solo dal 2008 al 2016 il numero dei millennial cinesi che si sono recati all’estero per studio è triplicato da 179mila a quasi 544.500.

Le mete più gettonate e richieste sono Regno Unito (soprattutto per la laurea specialistica), USA e Australia.

I Millennial cinesi poi, vanno forte anche nel mercato del lavoro. La lingua cinese è molto richiesta e, secondo il 93% dei ragazzi che hanno partecipato al sondaggio di JWT Intelligence, la tecnologia ha offerto loro molte nuove opportunità professionali. Secondo chinadaily.com, poi, il 74% dei millennial cinesi avvierebbe un proprio business se avesse difficoltà a trovare un lavoro.

Chi sono i millennial cinesi: lusso e shopping

La tendenza dei Millennial cinesi è di acquistare, se ne hanno la possibilità, brand del lusso europeo, meglio se Made in Italy. Patrizio Bertelli, per esempio, già a settembre 2020, aveva annunciato che le vendite del gruppo in Cina avevano ampiamente superato i livelli del 2019. Jean Christophe Babin, ceo di Bulgari Group, ha confermato che «nel terzo trimestre 2020 in Cina il gruppo ha registrato risultati sorprendenti, vicini allo stesso periodo del 2019» e ha attribuito il recupero alla «domanda rimasta molto alta e rafforzata dal turismo interno» secondo quanto riportato da Il Sole 24 ore.

Ma non solo grandi firme. La startup Mirta, piattaforma di e-commerce che vende prodotti artigianali italiani, è sbarcata in Cina e conta di raggiungere i 2,5 milioni di visite mensili nell’arco di sei mesi.

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