Al ristorante menù senza prezzi per le donne: quando la galanteria diventa sessismo

Ancora polemica sui menù senza prezzi per le donne: si tratta di galanteria o sessismo? E da dove nasce questa usanza nei ristoranti di lusso?

Negli ultimi tempi stanno diventando sempre più numerose le occasioni in cui ci rendiamo conto che dietro alcuni gesti galanti si nasconde un certo sessismo. È il caso dei ristoranti in cui si propone ancora il menù senza prezzi alle donne. Rigorosamente solo a loro, e mai al marito o fidanzato di turno. Quella che era nata come una pratica di cortesia verso gli ospiti si è radicata in alcuni ristoranti di lusso che si nascondono dietro la scusa della galanteria. Le polemiche nate in queste situazioni sono moltissime, non ultima quella di Augustina Gandolfo.

Menù senza prezzi per le donne: da dove nasce l’usanza

Quella del menù senza prezzi per le donne è una tradizione tutta italiana. Nasce sotto forma dei Menù di cortesia: utilizzati durante le occasioni importanti, permettevano all’organizzatore di non far sapere ai propri ospiti il prezzo delle portate. Un po’ come si fa con i regali, togliendo il cartellino con il costo o coprendo con un adesivo la scritta del prezzo. Peccato che nel caso dei menù questa tradizione si sia sempre svolta in modo unilaterale. Sono sempre le donne al tavolo a ricevere i cosiddetti blind menu (letteralmente, menu ciechi) e mai gli uomini.

Quello che in molti interpretano come un gesto cavalleresco in realtà nasconde un certo sessismo. Nel 2021 porgere automaticamente il menù senza prezzo alla signora di turno implica che questa non sia in grado di pagare la propria cena. Diventa quindi automatico il pensiero per cui in una coppia l’uomo sia necessariamente il componente che ha più successo nel lavoro e nella carriera. Questa tradizione è rimasta solo in alcuni ristoranti di lusso, come a voler sottolineare che una donna non sia in grado di permettersi una cena per due in un certo tipo di ambiente.

Le polemiche sui menù senza prezzi per le donne

Questa volta la questione è riemersa tramite le lamentele di Augustina Gandolfo, compagna del calciatore Lautaro Martinez. La modella si è infatti rivolta al mondo dei social dopo aver scoperto che in Italia alcuni ristoranti non permettono alle donne di visionare il menù con i prezzi. La sua indignazione è nata a fronte di una semplice domanda: perché non dovrebbe essere lei ad offrire la cena al compagno? Quella di Augustina Gandolfo non è certo la prima occasione di polemica rivolta a queste realtà. Proprio quest’estate l’influencer e scrittrice Tea Hacic se n’era andata su tutte le furie da Boeucc, ristorante di lusso milanese che si era rifiutato di darle un menù provvisto di prezzi. Anche in quell’occasione, il sessismo della situazione si era celato dietro la solita scusa della galanteria.

Ma si tratta davvero di cortesia? E se la risposta è sì, perché viene rivolta solo alla controparte femminile? Sembra quasi un paradosso credere che l’uomo che offre una cena alla compagna sia un dato di fatto, mentre l’opposto viene dipinto come una cosa fuori dal mondo. Oltre all’esistenza della parità dei sessi, alcuni ristoranti di lusso sembrano anche dimenticare che esiste l’obbligo per legge di riportare i prezzi sui propri menù (o in alternativa su un tabellone ben visibile). Non sarebbe meglio consegnare i menù di cortesia su richiesta, al momento della prenotazione? Magari a qualcuno che vuole offrire una cena di lavoro, o in occasioni speciali: creando quindi una distinzione in base al contesto e non al sesso del cliente.

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