Maurizio Costanzo “Il segreto? Conservare i propri nemici”

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Il noto conduttore Maurizio Costanzo si racconta in un intervista a Il Giornale, ripercorrendo oltre 60 anni di carriera nel mondo della televisione, dei giornali e dello spettacolo.

Da ragazzo aveva un sogno nel cassetto: suonare la batteria. Ma il richiamo verso il giornalismo era troppo forte per essere ignorato. Con quattro matrimoni alle spalle, un discreto successo con le donne e una carriera costellata di successi, non risparmia commenti pungenti su invidiosi e nemici. Il suo segreto? Conservarli fino alla vecchiaia.

L’intervista a Maurizio Costanzo

Non ho mai dubitato su quale sarebbe stata la mia strada. Da ragazzino mia madre mi beccò con un porta-sapone girato a mo’ di microfono, mentre declamavo una commedia di Goldoni. Poveretta: m’avrà preso per matto. Alla maturità mi rimandarono perché il tema era scritto in modo troppo giornalistico. Beh: non potevano farmi complimento migliore.

Per Maurizio Costanzo, 80 anni ad agosto, quella del giornalismo è stata una vera e propria vocazione nonostante la sua passione per la batteria coltivata in tenera età. Secondo lui inoltre il lavoro rappresenta anche una cura verso la demenza senile, un modo per tenere allenata la mente. Parlando delle inevitabili voci messe in giro sul suo conto all’apice della carriera ha commentato così:

Quando Buona Domenica era al top del successo dissero cheFiorello era il mio amante. E perfino che mi concedevo un ménage à trois: io, Maria e Paola Barale. Figuriamoci

Nemici? Li ho conservati quasi tutti

Sembra sereno riguardo la questione dei tanti nemici fattosi in più di mezzo secolo di carriera. Con qualcuno è riuscito anche a riappacificarsi: la vecchiaia aggiusta ogni screzio.

I nemici bisogna conservarseli per la vecchiaia, mi disse Enzo Biagi. Basilare. Il giorno che non ne avessi più sarebbe la fine. Così li ho conservati quasi tutti. Non ho più rapporti con Adriano Celentano, che si offese quando definii qualunquista una delle sue uscite, né con Nanni Moretti, che si stupiva fossi un simbolo della lotta alla mafia. Per il Molleggiato mi dispiace; per Moretti non me ne frega niente. Col critico tv Aldo Grasso non ho mai chiuso i miei conti. Ne mai lo farò: se ne faccia una ragione. Anche con Pippo Baudo per anni ci siamo stati cordialmente sulle scatole. Ma la vecchiaia aggiusta tutto. Anzi, oggi vorremmo fare insieme un programma: I videosauri. Io e lui su un divano, a commentare la tv di oggi.

Il rapporto con le donne

Invidiato da sempre per le sue numerose conquiste passate, Costanzo non fa mistero delle sue carenze dal punto di vista estetico e suggerisce agli astiosi di curarsi del proprio intelletto più che dei muscoli.

Da studente passai tre ore a spiare dalla finestra una signorina che, nella finestra di fronte, pareva stesse per togliersi la camicetta. Non se la levò. Il fatto è che molti non tollerano che io, che non sono Brad Pitt, sia stato con belle donne. A costoro suggerisco: un’ora di meno in palestra e una in più su qualche libro vi gioverebbe. Quanto a Maria, l’ho già detto: spero di andarmene con la sua mano nella mia.

Per finire ha rivelato con ironia di aver già scelto il proprio epitaffio: “È la frase vergata da Cesare Pavese, prima del passo estremo: Non fate troppi pettegolezzi.