Masterchef Italia 2: una buona ricetta guastata dal formato talent

Dopo X Factor arriva su Sky uno il talent con i fornelli al posto dei microfoni: meglio di quelli musicali, ma le regole non scritte della tv rovinano il gioco anche qui

Per uno come me, che a stento sa cuocersi un uovo e che troverebbe più facile risolvere un’equazione di terzo grado che preparare un sugo, l’universo culinario di Masterchef 2 – il talent con i fornelli al posto dei microfoni – è sicuramente intrigante. E lo spirito del gioco, con questi concorrenti così motivati e innamorati della cucina, che si sfidano a colpi di creatività e leccornie senza la solita bufala del televoto, ma attraverso il giudizio di tre grandi chef internazionali (Barbieri, Cracco, Bastianich), è sicuramente intrigante e coinvolgente.

Poi certo, le telecamere e le regole non scritte del reality e del talent costringono a qualche caduta di stile, impongono la solita enfasi studiata a tavolino su rivalità e litigi, “suggeriscono” ai giudici un fare teatrale che più posticcio non si può con tanto di atteggiamenti da sergente di ferro (che quando si tratta di pelare e tagliare una patata inevitabilmente diventano ridicoli) e non consentono di sfuggire dal solito, noiosissimo, meccanismo riguardante la nomina del migliore, le nomination, l’eliminazione con immancabili lacrime. Detto questo, per fortuna l’attenzione rimane ben piantata sulla cucina e i piatti: niente amori tra i fornelli o padri a sorpresa. È già qualcosa.

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Scritto da Style24.it Unit

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