Massimo Sangermano intervista: Amici Mostri, la parola a Bissness

Intervista esclusiva a Massimo Sangermano, lo squinternato Bissness nello show per ragazzi “Amici Mostri” su TMC negli anni ’90.

Non Š da tutti avere la fortuna d’intervistare chi ha in qualche modo segnato la nostra infanzia. Perci• oggi sono estremamente lieto di ospitare Massimo Sangermano, l’attore che si celava sotto le viscide spoglie dello squinternato Bissness nello show per ragazzi “Amici Mostri” su TMC negli anni ’90. Un personaggio pittoresco, un artista poliedrico, un professionista affabile e garbato ed un fenomeno per i ragazzini dell’epoca. Buona lettura.

1 – Benvenuto Massimo, Š un piacere ospitarti sul mio blog, e grazie per aver accettato di farti torturare intervistare dal sottoscritto. Direi di partire subito dall’argomento che ti ha consentito di entrare nel cuore di migliaia di bambini: Amici Mostri. Nello show interpretavi lo squinternato Bissness (o Business), assistente del malefico Inquinetor (Mauro Serio). Come sei arrivato ad ottenere quel ruolo?

Eccoci Paolo! Dunque, vediamo se riesco a collegare i miei quattro neuroni rimasti senza farli flikkerare! Si, per il ruolo ci fu il classico, agognato provino, al quale sistematicamente, in modo discontinuo, alternato, gli attori sono sottoposti. Il regista Vincenzo Verdecchi, che conobbi all’epoca (gran persona, Vincenzo) evidentemente ritenne opportuno darmi fiducia per quel ruolo in quell’ancora non ben definito show per bambini, che poi vir• anche verso il mondo pi— adulto, diciamo… ma questa Š altra questione.
Non mi limitai solo a restituire la fiducia accordatami, ma ad un certo punto proposi – assieme a Giuliano Caputi, uno degli autori del programma – altri personaggi, vedi Mauro Serio che poi divenne Inquinator. Loro cercavano una specie di Jack Nicholson versione Joker di Batman, cattivo spietato ma che poi alla fine falliva, folle e teatrale… e Mauro era perfetto. Poi presentai a Giuliano e a Vincenzo Durango, alias Attilio Marangon, e venne preso subito anche lui. Nel frattempo si procedeva con i provini degli altri personaggi. Insomma, provini provini provini. Torniamo a Business: Vincenzo mi spieg• chi avrebbe voluto fosse questo fantomatico mostro scemo ma con qualit… da mediatore, e imbastimmo il carattere di colui che poi, con l’aiuto prezioso di Sergio Stivaletti per trucchi, costumi ed effetti speciali, divenne effettivamente Business. Sono prolisso perchŠ mi fisso! Ma tu, Paolo, taglia della misura che ti serve questa verdura! :o]

2 – Nein, non taglio nulla, anche perchŠ personalmente ho ADORATO Business. Ero arrivato ad imitarne la pronuncia ed i gesti (l’abbraccio terrorizzato ed il pettinarsi bagnando la mano con la lingua, ad esempio… renditi conto dei danni che mi hai procurato). Che esperienza Š stata per te? Quanto c’era (c’Š?) di te in Bissness?

Mumble mumble be’ intanto grazie per avermi adorato, e’ adorabile sentirsi adorati, capo…! Altres chiedo scusa per i danni provocati! :o)
Diciamo che come esperienza e’ stata una cosa grande, piena, totale e continuativa, faticosa e tumultuosa, senz’altro ricca, si! Poi potrei dire che in me coabita un Business tra le varie personalit… che pressano e litigheno e strilleno all’interno della mia piccola mente e del mio esile fischietto. Dentro c’e’ anche un Business, si. Leggermente mostruoso, forse leggermente scemo, ma alla fine risolutore nel bene e nel male, con una coscienza che Inquinetor non aveva, quindi con capacit… di mediazione. E alla fine, quindi, con possibilit… di “salvezza”.
Ricordo che prima della seconda serie fu chiesto ai ragazzi, attraverso proiezioni in citt… campione e formulari – sui quali i ragazzi hanno messo delle crocette – come dovevano essere i caratteri dei personaggi alla ripresa della serie e, tra le cose venute fuori, volevano una netta distinzione tra il bene ed il male: in pratica i ragazzi desideravano i cattivi piu cattivi e i buoni piu buoni! Io non potei pi— abbracciare molto Inquinator, cosa che mi piaceva tanto, ma alla fine pensai che ai fini del plot , della “gabbia”, dello “spettacolo”, avevano ragione loro.

3 – Potresti raccontarci – brevemente, ovvio – come si svolgeva una tipica giornata da attore di Amici Mostri (sempre che esistesse una giornata tipica negli studi di Amici Mostri)? Ad esempio, quanto tempo passavi al trucco? E in studio seguivate un copione rigido, o c’era un certo grado d’improvvisazione?

Volentieri lo faccio, perchŠ volentieri rimembro il time passato alla mitica Videa di Sandro Parenzo, capo indiscusso e gran carismatico della societa’ dove per anni ho lavorato. Tot•, ad esempio, ci giro’ tutti i film che vedete in testa riportare il marchio Vides. Posto magnifico appena fuori Roma, ma sembrava comunque di stare chiss… dove, avulsi dalla citt… frastornante di rumore. Campagna, ruscelli e uccellini, parcheggio grandissimo… mensa buona, studios all’avanguardia, camerini belli, tecnologia sparata quando gli altri stavano ancora alle corde e carrucole… vabbŠ, fatta la premessa della location ottima, direi che ci vedevamo l, che era appunto la nostra seconda casa durante le riprese della serie. Dose giornaliera di cazzeggio, dose di “ognuno per conto suo”, un attimo di concentrazione, poi scalettavi tutti (studiavi la scaletta, N.d.P.) e vai…trucco, parrucca e in teatro!
Per far funzionare tutti i personaggi nell’improvvisazione che c’era – al 40 % circa, direi – dovevam essere muniti di auricolare a causa del ridotto campo visivo di alcune maschere, ma anche per non incasinare troppo le registrazioni (il programma veniva registrato praticamente di fila). Certo, “giravamo” per blocchi,  ma senza cose, cosette, fegatelli inquadraturine, pianini d’ascoltino o altro. Si andava… e via. Uno di noi non aveva l’ auricolare: io! Eheh, io ci vedevo bene, ma in compenso avevo le orecchione verdi incollate posticce che non permettevano l’occultamento dell’oggetto ricevente. Quindi nella prima serie ero una mina vagante, “distruggevo” il povero Mauro / Inquinator che invece delle cose fisse da dire le aveva, ovvio. Andavo a ruota libera! Eheheh, che ridere ancora oggi se ci penso.
In sintesi (che come vedi non ho) la cosa andava cos: ritrovo – studios – prove – pranzo, poi  costumi – trucco (circa un’ora e mezza di lavoro, faccia, orecchie, denti e capelli) e studio, si registra. Fine. Struccami per favore, faccio una doccia nel mio magnifico camerino e a domani, ciao! :o)

4 – Non avr… il dono della sintesi, ma io Business lo ascolterei comunque per ore. Senti, sei rimasto in contatto con alcuni dei protagonisti di Amici Mostri? Com’erano i rapporti tra voi?

Si assolutamente. A parte Mauro Serio, che come me si e’ ritrovato cittadino di Trieste e che tutt’ora vedo, mi sento e talvolta mi incontro con Attilio Marangon, che e’ anche il mio esperto latinista personale. Io, che in latino sono non una pippa, di pi—, appena ho un dubbio chiamo Attilio e lui, tac! E’ davvero forte in lettere antiche e moderne, e’ un poeta e un paroliere, oltre che un attore e un giocoliere sopraffino! Poi sono rimasto in contatto con Nini Salerno, che fece il professore “guardiano” di Ulla (Alessia Marcuzzi) nella seconda serie. Abbiamo fatto del teatro assieme anni dopo Amici Mostri, precisamente Amici Miei coi Gatti di Vicolo Miracoli.
Posso asserire con perfetta cognizione di causa che ad un certo punto vivevamo in tre in una villetta di Campagnano, campagna di Roma nord, poco distanti dalla Videa. I tre inquilini erano Giuliano Caputi, che tutt’ora sento e vedo, persona che ammiro e stimo tantissimo, poi Marangon, che scriveva i testi delle sigle e con cui nei momenti morti si leggeva il vocabolario, ed il sottoscritto, eheh.
Per concludere, direi che i rapporti erano ottimi, collaborazione totale e gran disponibilit…, coscienziosi di stare lavorando con un mostro sacro quale era Nini. Grande maestria, Nini, di sparare frasi, parole, di coniare ed inventare situazioni, linguaggi e voci. Quando lavori coi pi— bravi, a meno che tu non sia proprio di “coccio” diventi anche tu bravo, migliori all’ istante. Specialmente con quei grandi che lo sono anche umanamente e concedon spazi, se si Š in grado di sfruttarli.
(Piccola nota polemica, anche se sterile: vediamo un sacco di cose “scarse” in giro perchŠ ci son protagonisti scarsi che tirano sotto tutti gli altri, oltre che affossare se stessi. Si sentono strafiki e credono di stare a lavorare con degli scarsi)

5 – All’epoca eri pesantemente truccato, ma la voce rimane inconfondibile. Nel corso degli anni t’Š capitato di venire riconosciuto dai tuoi fan ormai adulti?

Mi sono capitati episodi variegati, direi! Come attore, e quindi come narciso, mi fa sempre piacere ricevere complimenti, ma nel caso di Amici Mostri devo dire che le cose non sono andate “normalmente”. Ho incontrato gente anche dal vivo, non solo su internet… vedi i clik che ha Amici Mostri su youtube, ad esempio. Mi Š capitato anche e a distanza di anni di avere incontri personali, e sono stati tanti e diversi, con persone che andavano dal tizio che voleva fare la tesi di laurea sulla tiv— e in particolare su Amici Mostri alle tizie (tre) che ho “incontrato” decisamente pi— di 10 anni dopo!

6 – Non oso domandarti cosa hai combinato con le tre fan: quell’ “incontrato” tra virgolette, in effetti, sembra piuttosto eloquente… (nah, scherzo). Massimo, quale Š il tuo rapporto con la notoriet…? Essere famosi, secondo te, Š pi— un pregio o un peso?

La notoriet…… io sono noto nel mio quartiere, e questo mi rallegra, calcolando che a oggi avr• cambiato otto quartieri in tre citt… diverse! Eheh, Per• sai, la notoriet…… se penso a tutti quelli che m’hanno affascinato sin dai tempi della scuola e che hanno, ognun col proprio ingegno e studio, cambiato il mondo e che ora non ci sono pi— e non se ne parla che per errore… io non mi sento in nessun diritto di essere noto. Casomai mi piace che mi si riconosca, magari per quel che so fare, per il lavoro svolto (che Š molto, ad oggi), cos che si sappia poi cosa propormi, magari. Diciamo che per essere famosi ci vuole molto equilibrio e intelligenza, ed io sto ancora alimentando queste mie due peculiarit…: sono in working progress!

7 – Sia prima che dopo l’esperienza con Amici Mostri hai sperimentato i diversi aspetti dell’universo  dello spettacolo: se non erro sei anche regista, autore ed attore teatrale. Decisamente eclettico, chapeau. So anche che collabori con Rai Educational – Art News, firmando servizi dall’estero. Cosa puoi dirci in merito? Sei riuscito a fare quel che desideravi?

Eheh, grazie. Si, direi che Š andata anche meglio di come speravo io. Gi… durante la scuola di teatro di Enzo Garinei, che frequentavo a Roma, lavoravo, facevo cose, mi spingevo anche con un poco di incoscienza giovanile, ovvio… mi buttavo, v…!
Questo ha generato una dispersione di energia, se vogliamo, perch‚ mi sono disperso tra le tante cose che mi piacevano, ma questo ora porta i suoi risultati: quando recito, ad esempio, non fallisco mai sulla tecnica perch‚ so come si prende una luce o come si lavora attorno ad un microfono, insomma se poi la battuta la dico anche bene facciamo un ciak o due, guardiam il “pelo” (cioŠ com’Š andata, se vi sono errori, N.d.P.) e vai, Š buona! Pare di no, ma i registi sono contentissimi di questo, alcuni tra i migliori.
Nel 2001 mi stancai di essere provinato da chiunque per qualsiasi cosa: anche se venivo preso mi dava fastidio fare l’attor giovane a 40 anni. Ma lo sappiamo, questo mestiere pu• essere anche crudele con chi lo ama… e allora portai del materiale a Rai Educational, cose che avevo fatto come aiuto regista, regista ed autore. Loro la guardarono, ebbi un colloquio – con sollievo proprio mentre nasceva mio figlio Niccol• – e cos mi fecero un contratto per un “pezzo”, per provarmi. Da allora lavoro con Rai Edu e sono molto cresciuto. Devo dire anche grazie a mamma Rai, che ha creduto in me e mi ha permesso di lavorare, anche sperimentando, con a disposizione la produzione d’una grande televisione quale Š la Rai.
Per due stagioni mi sono occupato di mostre all’estero con Art News, servizi che Š ancora possibile vedere in rete sul sito della Rai, Ho preso molto aerei per poche ore, anche aggredendo io il jet-lag, eheh, ma da Washington a Berlino ho tanto goduto di cose belle facendo dei reportage di 5 primi sull’evento!
Oggi, come da pi— di otto anni, mi occupo di arte, che mi piaceva anche prima e che ho avuto la possibilit… di fruire ai massimi livelli, e di documentaristica, monografie e festival: collaboro ai testi, faccio la regia o “monto” (i montaggi video, non le tre tizie di prima: non siate maliziosi, N.d.P.). Un successo dunque, anche calcolando che parecchia gente fa un lavoro che detesta. No?

8 – Direi proprio di s. Curiosit…: segui la televisione? Se s, quali programmi guardi, di solito?

Seguo la televisione che si fa seguire… :o] Sempre attraverso il mio mac, comunque: dal passaggio da analogico a digitale non ho pi— comprato la tv. Vedo cose miste, alcune per “lavoro” e altre per gusto personale. Direi comunque che le cose che riesco a vedere per intero sono i documentari sulla natura e il David Letterman Show.

9 – Pupkin Kabarett al Teatro Miela di Trieste. Anche l c’Š il tuo zampino. Di cosa si tratta, esattamente?

Il Pupkin Š nato oltre dieci anni fa per volere di Alessandro Mizzi e Stefano Dongetti, al teatro Miela Reina. Spettacolo “coperto” a colpi di fiducia della cooperativa Bonawentura di Trieste. C’ero anche io, all’epoca era gratis, in una saletta c’erano cinquanta posti circa ma venivano in cento… la stagione successiva decidemmo di prendere possesso della sala grande. Le dinamiche cambiarono, c’erano le quinte, il pubblico si aspettava qualcosa in pi— – che col tempo siamo stati capaci di dare. Oggi abbiamo molti ospiti ed amici che ci vengono a trovare, da Bebo Storti a Paolo Rossi, da Emanuela Grimalda al grande Battiston e molti altri, che saluto affettuosamente!
Il Pupkin Š l’amore della mia vita …teatrale, i miei 15 minuti da guitto di commedia dell’arte sui fatti della citt…, delle persone e della comunit… tutta. Lavoro con gli spunti del quotidiano locale, funziona tantissimo ed il  pubblico accorre numeroso, alle 21 orario di inizio dello spettacolo, ogni secondo luned – giorno, come sai, di chiusura dei teatri – ecco come eliminare la concorrenza!
In conclusione, come pensiero a voce alta, diciamo che forse era la cosa che avrei dovuto fare nella vita  e basta… ma si sa, talvolta nella vita capiamo qualcosa di decisivo di noi stessi quando Š tardi per decidere.

10 – Ringraziandoti per il tempo e la cortesia, ti sottopongo ad un’ultima raffica di mini-domande legate tra loro: dove sta andando, a tuo avviso, la televisione italiana? C’Š ancora spazio per prodotti come Amici Mostri (e per professionisti come te)? E cosa consiglieresti a chi volesse seguire le tue orme?

La tv italiana sta andando lentamente verso le nuove generazioni, che non hanno mai visto il tubo catodico e forse neanche il plasma. Sono approdate direttamente in rete, sullo schermo del pc. Quindi nonostante siamo una nazione di anziani, mentre si mantiene la possibilit… di fare “1, 2, 3, 4” col solo aiuto di un dito, si lavora per una tv interattiva personale.
Va detto che, dopo tanto fango sulla Rai, nel passaggio da analogico e digitale si Š vista la potenza dell’azienda di stato televisiva, che sta offendo una scelta gratuita che difficilmente in Europa possiamo trovare. “Brava Rai!” per una volta si pu• dire, dai.
Amici Mostri Š stato quando era giusto che ci fosse: ora magari fa sorridere che parlasse di ecologia, ma non ci dimentichiamo che Š stato precursore di tanti programmi tv venuti dopo. Oggi penso sia difficile trovare persone che, come tutti quelli che ci hanno permesso di realizzare il programma, quindi dal macchinista di scena passando per regia, produzione e l’autorato, abbiano voglia e fegato di rischiare. Il massimo del rischio, adesso, Š che si bruci un uovo alla Prova del Cuoco, o che non si apra un pacco ad Affari Tuoi.
Tranne rare eccezioni, che per• bisogna andarsi a cercare, non vengono offerte. Forse la cosa che pi— nel tempo mi ha dato fastidio della tv, di chi la programma e di chi la fa, Š l’imbroglio di sempre che “l’offerta e scarsa perch‚ la richiesta Š scarsa“! Falso e tendenzioso. Parere personale, certo, di cui mi assumo la responsabilit…. E con questo ti lascio e ti abbraccio, Paolo, ovviamente un saluto a tutti i tuoi videobloglettori e a tutti gli ex fans di Amici Mostri! Alla prossima!

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Scritto da Style24.it Unit

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