Massimo Giletti fuori a calci nel sedere dalla Rai, per pietà!

Nell’Arena di Massimo Giletti parte la lapidazione mediatica contro una presunta finta invalida. Che invece, forse, tanto finta non è: ma nel gioco al massacro della tv spazzatura poco importa

Ieri mi è capitato di vedere un frammento dell’Arena di Massimo Giletti, il talk trash incomprensibilmente in onda da anni nella domenica pomeriggio di Rai uno. Si parla di falsi invalidi, un argomento che garantisce audience almeno quanto il chiacchiericcio sul gossip e i reality, soprattutto se si hanno a disposizione immagini di ciechi che guidano la macchina e zoppi che fanno jogging.

Infatti così è impostata la trasmissione, più che parlare del problema in generale – ma forse sarebbe troppo chiedere di ragionare in termini astratti al pubblico di teledipendenti della domenica televisiva – si commentano alcuni casi all’apparenza particolarmente stravaganti e di sicuro effetto. Durante il segmento che seguo io, si dibatte su una signora, invalida civile, presentata come non vedente che va in giro in bicicletta e pare eserciti la professione di parrucchiera. Parte la prevedibile lapidazione mediatica, con tutti a vomitare la propria indignazione (compresi ospiti di una qualche autorevolezza, che non si capisce perché non se ne restino a casa loro piuttosto che partecipare a certi programmi).

Poi, se si sta un po’ a sentire cosa dicono gli avvocati della signora e un medico in collegamento, si intuisce – tra il vociare scomposto del conduttore e dei suoi ospiti – che la presunta impostora è una malata di retinite pigmentosa, una malattia degenerativa dell’occhio che porta progressivamente alla cecità. Insomma la donna è una vera invalida e probabilmente, per la legge, ha comunque diritto a un sussidio. Ma niente, la foga del demagogo da strapazzo al centro della scena e del suo pubblico cialtrone non vuole sentire ragioni ed esige che lo sputtanamento si compia.

Per me è stato uno spettacolo raccapricciante, e aggiungo: poco cambierebbe se fosse provato che la signora vede benissimo e si è appropriata di un aiuto che non le spetta. Per carità, i falsi invalidi tolgono risorse a chi davvero ne ha bisogno e vanno condannati senza giri di parole, ma quando una trasmissione della rete pubblica, con milioni di spettatori, si mette contro un singolo cittadino che rosicchia – anche abusivamente – quattro soldi per tirare avanti, la nostra solidarietà non può che andare a quest’ultimo.

Dico, ma davvero ci vogliono far credere che nel Paese della mafia, della corruzione sistematica e degli imprenditori che dichiarano meno dei loro dipendenti, il problema sia quello del vecchietto sfigato che si inventa una malattia per tirare a campare?

Quando mi iscrissi a Facebook, qualche anno fa, uno dei primi gruppi in cui mi imbattei era dedicato al conduttore dell’Arena, e si chiamava “Bastoniamo Massimo Giletti” (se ne parlò un po’ anche sulla stampa). Sorrisi, intuendone il significato goliardico, ma da coerente nonviolento non mi iscrissi. Ecco, oggi confermo quella scelta – meglio non essere mai ambigui col rifiuto della violenza – ma francamente auspico che presto al Giletti qualcuno dia un bel calcio  nel sedere dalla Rai pagata con i nostri soldi. Metaforicamente parlando, s’intende.

(In foto: Giletti con Morandi; fonte: infophoto).

Scritto da Style24.it Unit

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