Maltempo in Italia a Ballarò e riforma del lavoro a Matrix

I talk a ruoli invertiti: a Matrix si parla (male) di lavoro e precarietà, a Ballarò ci si dedica al maltempo in Italia

Era da tempo che non mi capitava di vedere una puntata di Ballarò dedicata a un tema non prettamente economico: schivato, con una certa classe, il caso Costa Concordia, Floris ieri in apertura di trasmissione si dedica all’emergenza maltempo in Italia, cercando di capire cosa ha funzionato (poco) e cosa invece non è andato per il verso giusto (di tutto, di più). Poi la seconda parte della trasmissione è dedicata agli immancabili temi economici, che per carità sono importantissimi e fondamentali – soprattutto di questi tempi – ma credo che faccia bene ogni tanto al talk di Rai tre occuparsi d’altro. Oltre l’economia c’è di più.

In uno strano scambio di ruoli, Matrix invece ha deciso di affrontare la questione del lavoro – dopo un bel ciclo di puntate dedicate al naufragio dell’Isola del Giglio e al processo Scazzi. C’è da dire che da quando Berlusconi si è dimesso, a Mediaset si respira un po’ di libertà in più, e per i giornalisti del Biscione diventa un po’ meno rischioso occuparsi di politica. L’ha capito anche Vinci, che ogni tanto si lancia e si permette anche di invitare ospiti prima off limits (ieri, per esempio, c’era la leader Cgil Susanna Camusso).

Per quel poco che ho visto però, la qualità dell’informazione non è delle migliori. Abbastanza esemplificativa in questo senso l’intervista a un giovane laureato – che simpaticamente si definiva “semisfigato” per aver finito gli studi a 27 anni – il quale raccontava di aver scelto un posto fisso all’Atac piuttosto che qualcosa di più stimolante e adatto ai suoi studi ma a tempo determinato.

Vinci ci marciava per mostrare che ai giovani interessa più la stabilità che l’ebbrezza della precarietà (per dirla con Monti), ma il tema onestamente non è certo questo. Il tema è che spesso di lavoro non se ne trova né a tempo indeterminato né precario, non certo su quali siano le predilezioni dei giovani, che novantanove volte su cento prendono semplicemente quel poco che c’è e non si possono permettere nessuna scelta.

(In foto: il gelo a Venezia – fonte: infophoto).

Scritto da Style24.it Unit

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