Ma se a prendersela contro Luttazzi sono le Iene di Mediaset io sto con Luttazzi

Ieri un approfondito e ficcante servizio delle Iene di Mediaset ha riproposto la questione, ormai un poco datata, delle scopiazzature di Daniele Luttazzi. Me n’ero occupato anche io su Teleipnosi (leggi qua), con giudizi che non lasciavano adito a dubbi: copiare le battute significa rubare, e nessuna giustificazione pseudo artistica può reggere per sostenere il contrario.

Detto questo la scena delle Iene che fanno la morale al comico romagnolo francamente mi risulta troppo indigesta per non sentire l’esigenza di dire un paio di cose. Premetto che non ce l’ho con il programma di Italia uno, che di solito propone un intrattenimento molto lontano dalla consueta stupidità degli show del Biscione, ma nello scegliere i loro bersagli questi presunti e sedicenti sciacalli – troppo spesso invece degli innocui agnellini – dovrebbero usare una maggiore accortezza.

Non so quante battute si sia fregato Luttazzi (per quanto mi riguarda poteva anche scegliere di plagiare un repertorio migliore), ma so per certo che il nostro Daniele ha sempre interpretato il ruolo di comico e satirico nel più spregiudicato – e per questo ammirevole – dei modi. Perché la satira o è corrosiva, mordace, spudorata e cattiva o altrimenti, semplicemente, non è. O si è iene o si è agnellini da avanspettacolo, attoruncoli da cadute sulla buccia di banana sul palcoscenico del Bagaglino.

Luttazzi per il suo essere pienamente coerente con il ruolo di satirico si è visto ignobilmente cacciare dalla televisione per una incredibile, incresciosa e schiettamente fascista decisione politica di Silvio Berlusconi, che insieme a lui esiliò dal piccolo schermo anche Enzo Biagi e Michele Santoro, nel contesto di un assordante silenzio generale che molto disse – e dice tutt’ora – del grado di asservimento dell’Italietta di oggi.

Ecco, se i motivi per i quali Daniele Luttazzi non è più in video da quel lontano 2002 sono chiari a tutti, altrettanto evidenti sono le ragioni per le quali invece quelli delle Iene continuano indisturbati a trasmettere su uno dei canali del Gran Capo.

Perché – faccio qualche esempio – quando si parla di evasione fiscale infilano uno dietro l’altro dei servizi sull’elettricista o l’idraulico che non rilascia la fattura, ma mai si sono occupati delle leggi sul falso in bilancio e della accuse di fondi neri che pendono sulla testa del loro editore-premier; perché quando si parla di prostituzione sono bravissimi a infiocchettare la solita inchiesta sulle ragazze da marciapiede, ma sulle escort da mille euro a botta che frequentano Palazzo Grazioli silenzio assoluto (tuttalpiù qualche innocua gag dei conduttori); perché sono abilissimi nell’organizzare scherzi e tiri mancini ai vippini televisivi, ma si tengono sempre lontanissimi dai pezzi grossi.

In poche parole: tra una iena vera che rubacchia dal repertorio altrui (e non credo sia il solo) e delle finte iene che sanno essere cattive solo con i deboli, ma che si mostrano docilissime con i potenti e soprattutto col padrone, io scelgo senza alcun dubbio la prima.

Scritto da Style24.it Unit

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