Lucio Dalla e Marco Alemanno: compagno isolato dalla famiglia

Si trascina la polemica sull’eredità lasciata dal cantautore bolognese

A più di un anno dalla scomparsa del grande cantautore Lucio Dalla permangono molte ombra riguardo alla sua eredità strettamente terrena, e in parte artistica.

Il compagno di vita Marco Alemanno, conosciuto come tale da tutti gli addetti al settore, ma a quanto sembra tenuto in scarsa considerazione della famiglia, ha recentemente denunciato lo stato di totale isolamento cui è stato sottoposto dai parenti del musicista.

Come forse ricorderete, il lascito testamentario di Dalla è stato appannaggio per intero dei famigliari, mentre Alemanno è rimasto sospeso in una condizione a metà tra l’estraneità artificiale e l’oblio dell’indifferenza. A luglio del 2012 ecco cosa affermava:

I parenti fanno finta che io non esista, negano l’evidenza, da due mesi non ho più contatti diretti. Sono prigioniero nella mia casa: se devo andare in un altro spazio della proprietà, dove ci sono i miei oggetti o le opere d’arte che Lucio mi ha regalato, deve esserci un testimone attento. Chissà che non rubi nulla… Mi hanno tolto le chiavi e hanno cambiato le serrature“.

La situazione non sembra essere molto migliorato, stando alle dichiarazioni rilasciate dall’attore e fotografo alla rivista Oggi. Nelle sue parole si scorge la delusione cocente per un rapporto che se già si immaginava non idilliaco sembra essere divenuto di aperta ostilità:

L’enorme dolore provato dopo la sua improvvisa scomparsa purtroppo è stato gravato anche da orribili questioni umane, prima ancora che legali, a causa di incomprensioni tra me e gli eredi di Lucio, degli estranei entrati in casa di altri per decidere su tutto, dai soldi al patrimonio artistico, escludendo chi c’era prima e contava davvero qualcosa per lui. Non ho intrapreso nessuna azione legale nei confronti dei parenti di Lucio, con i quali non ho nessun rapporto.”

A risarcire almeno in parte Alemanno, dal punto di vista affettivo e sentimentale, basta il ricordo del tempo trascorso insieme all’amato Lucio:

Ho scelto di rinunciare a combattere per difendere ciò che era mio, e che i signori eredi non riconoscevano tale. Niente mi avrebbe ridato Lucio, né i quadri, né le statue, né i soldi. Oggi non c’è dubbio che, comunque, sono molto più ricco io di loro: ho avuto e avrò sempre dentro di me Lucio, i nostri ricordi, la nostra vita. A loro resta solo il denaro. Ancora più doloroso poi è stato il ‘tradimento’ di storici collaboratori e amici, o presunti tali, che per convenienza hanno preferito stare dalla parte degli eredi. Una seconda, terza, quarta morte per lui.

La vicenda, nonostante nessuno vi abbia fatto riferimento, pare rimandare a una certa arretratezza legislativa riguardo ai diritti giuridici delle coppie omosessuali. Un campo nel quale il Paese non sembra volere ancora intraprendere dei passi decisivi e risolutivi.  

Foto: Getty Images

Scritto da Style24.it Unit

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