Livorno, medico non crede alla paziente malata di cancro. Deve risarcirla di 50 mila euro

Livorno. Una storia che ha lasciato tutti senza parole. Un medico avrebbe definito la sua paziente “ipocondriaca”, per poi scoprire che, in realtà, la ragazza aveva un tumore. Questa è la storia di un’impiegata di Livorno. Si era accorta autonomamente di avere qualcosa che non andava, probabilmente alla tiroide. Il suo dottore, però, non le ha dato credibilità.

Il carcinoma midollare della ragazza è stato diagnosticato quattro anni dopo. Se solo l’impiegata avesse ricevuto le dovute attenzioni, lo avrebbe potuto sconfiggere. La donna ha, così, avviato una causa civile. Dopo 18 anni di battaglia legale ha vinto la causa. Il risarcimento ammonta a 50 mila euro.

La storia

Si era da poco lasciata con il fidanzato, dopo una lunga storia importante. Per questo motivo la ragazza attribuiva tutto alla sfera psicologica, nonostante avesse iniziato a riscontrare malesseri fisici. Nel 1993, si è recata poi per la prima volta dal medico in ospedale per chiedere un parere esperto su una pallina sulla parte sinistra del collo. Il medico non le ha prescritto nulla. Aveva 25-26 anni e la pallina continuava a crescere. Ogni volta, però, che si recava dal dottore, questo le parlava come se fosse inutile la sua preoccupazione. “Ipocondriaca“, “malata immaginaria” le diceva. Persino i suoi genitori erano scettici.

Nel 1995, però, la pallina ha iniziato a recarle dolore. Così, l’impiegata livornese si è recata nuovamente dal medico per cercare un conforto. Cosa che non ha ricevuto nemmeno questa volta. Nemmeno un’ecografia. Solo grazie all’insistenza della paziente, il dottore le ha prescritto qualche accertamento. Nel gennaio 1996 la ragazza fece una visita dal pneumologo, il quale notò nella prescrizione un’adenopatia laterocervicale sinistra dolente da circa un anno. Questo documento si è rivelato, poi, utile durante le indagini svolte.

Nel 1997 la svolta. Un veterinario amico di famiglia le consigliò di farsi un’ecografia. Quell’esame si è rivelato determinate e fondamentale. Si è scoperto un nodulo solido. Il suo nome: carcinoma midollare della tiroide.

In questi 20 anni la vita dell’impiegata livornese è stata segnata dalla sua battaglia contro il cancro. E’ riuscita, poi, ad avere persino una figlia. “Non avrei avuto altre occasioni” ha ammesso la donna. Dopo anni di intensa battaglia la Corte di Appello di Firenze le ha fatto giustizia. Il risarcimento ammonta a 50 mila euro. Almeno la prima battaglia l’ha vinta, ora rimane da vincere la battaglia più importante, la sua guerra contro il cancro.

Scritto da Federica Buda

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