Linda Evangelista, l’ex top model sfigurata si mostra per la prima volta

Arianna Giago

La mia passione è la comunicazione, la considero un'arte. Ho avuto esperienze come articolista web e come collaboratrice presso un giornale su carta stampata della mia zona, mestiere che mi ha insegnato molto, più di quanto possano fare i libri, e mi ha fatto capire che quella del giornalismo è più di una professione, ma una vera e propria vocazione. Raccontare le storie degli altri, per gli altri. Raccontare il mondo attraverso i nostri occhi, è un compito davvero importante.

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In occasione di un’intervista rilasciata a People, Linda Evangelista si apre e racconta l’intervento che le ha rovinato la vita e la carriera, trovando anche il coraggio di mostrare il proprio corpo sfigurato.

Lo ha fatto, ha detto, perché il suo trauma e le sue parole possono far sentire meno solo chi è nella sua stessa situazione. Ecco cosa ha raccontato al magazine e come appare oggi l’ex top model dopo cinque anni vissuti lontano dai riflettori.

Linda Evangelista, sfigurata dalla chirurgia

Classe 1965, Linda Evangelista è un ex top model che tra gli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 ha calcato le passerelle delle Maisons di moda più famose al mondo insieme a Naomi Campbell e Christy Turlington con cui ha formato “The Trinity”, il trio di modelle che nei primi anni ’90 hanno dominato la scena.

Un sogno che la Evangelista coltivava sin da bambina, interrotto attorno al 2015, quando ha deciso di sottoporsi alla CoolSculpting, un intervento estetico che rimuove il tessuto adiposo attraverso la tecnica della criolipolisi, il “congelamento” che provoca la morte cellulare del tessuto adiposo danneggiato dallo stress termico.

La causa intentata dall’ex modella

A settembre del 2021 Linda Evangelista ha intentato una causa contro la società proprietaria del brevetto della CoolSculpting chiedendo ben 50 milioni di dollari di danni per l’intervento che le ha impedito di continuare a lavorare. Il perché l’ex modella lo mostra letteralmente proprio su People, scendendo anche nei dettagli su quanto successo dopo il trattamento.

Dopo tre mesi infatti avrebbe iniziato a notare dei rigonfiamenti in tutte quelle aree su cui aveva deciso di agire attraverso la criolipolisi, che stavano crescendo e diventando anche sempre più dure.

Successivamente sono anche diventate insensibili. Nel 2016 le è stata quindi diagnosticata la PAH (iperplasia adiposa paradossale), raro effetto collaterale della CoolSculpting a cui non si è riusciti a porre rimedio neanche con altri due interventi di liposuzione e i relativi indumenti a compressione indossati successivamente dalla modella.