La scomparsa di Sarah Scazzi, i pettegolezzi e quel morboso interesse dei media

Da settimane i media fanno a gara per rovistare nel passato di una ragazzina e in quello dei suoi parenti. Svanisce gente ogni giorno, ma l'attenzione di tutti è solo per Sarah Scazzi, la quindicenne scomparsa.

Fateci caso, ogni volta che sparisce un minorenne è così. Il minorenne fa share: è un mondo a parte, un mondo del tutto oscuro agli adulti, che generalizzano immediatamente per dare un senso all'ignoto. Non capiscono, quindi fanno di tutta l'erba un fascio. Ah, il minorenne, quello che non comunica coi genitori e va in disco a sballarsi. Ah, il minorenne, quello che usa i sòcial netuorch (e la massaia rimane adeguatamente impressionata). Ah, il minorenne, quello che utilizza linguaggi arcani come i essemès e cose misteriose come quel feis bùch. Ah, il minorenne, quello che fa paura.

Questo caso in particolare sembra aver attratto la solita morbosa attenzione di tv e giornali, proverbialmente affamati di scoop. La solita morbosa attenzione perchè si è scoperto che Sarah ha ben sei diari, prontamente ceduti in esclusiva a Panorama. La solita morbosa attenzione perchè si è arrivati a girare un video in cui si sfoglia il diario della ragazzina, dandolo in pasto al pubblico, così si possono fugare i fondamentali dubbi sui suoi gusti musicali (Le piace di più Marco Carta o Alessandra Amoroso? Scopriamolo!). La solita morbosa attenzione per le varie incongruenze della vicenda, con un sacco di gente che parla di Sarah come se la conoscesse come le sue tasche, madre in primis, salvo poi scoprire che la giovane non faceva entrare in camera nessuno (per la privacy), che ha quattro profili su Facebook (di cui almeno uno sotto falso nome) pur non avendo il pc in casa, e diverse schede telefoniche.

La gente mormora. Pettegolezzi. Dicono “ah, ma i parenti son Testimoni di Geova, lei voleva scappare”. Raccontano che l'avesse anche confidato ad alcuni amici, e che stesse preparando la fuga. Contrasti familiari, e via dicendo. La madre, però, nega. Ogni volta che la intervistano rifiuta l'idea che sua figlia sia fuggita, o che qualcuno possa averla vista, e questo perchè "ah, è piccola, non ne sarebbe capace" (sottovalutare una figlia è il primo passo per allontanarla) o perchè la descrizione degli abiti non corrisponde. Dico, ehi nani, è possibile che, se non è stata rapita, in diciotto giorni tua figlia si sia anche cambiata, eh? In caso contrario, dovrebbero riuscire a trovarla semplicemente seguendone l'odore.

Forse. O forse no.

C'è un'idea di Sarah Scazzi nella testa della famiglia, e poi c'è Sarah Scazzi. Due cose diverse.
Una Sarah dentro casa (normalissima, la descrive la madre), un'altra Sarah fuori casa, con internet e il resto (normalissima, la descriveremmo noi). Immagini speculari che, però, non sembrano coincidere.

Chissà quale è la verità.

Scritto da Style24.it Unit

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