La dipendenza dalla moda: come la fast fashion influisce su di noi

Scopri come la fast fashion e i social media influenzano il nostro comportamento e il nostro ambiente.

Il fascino della fast fashion

Negli ultimi anni, la fast fashion ha conquistato il cuore di molti, diventando un fenomeno globale che ha cambiato il modo in cui ci vestiamo e ci sentiamo. Ogni anno, gli svizzeri acquistano in media circa venti chilogrammi di abbigliamento e scarpe, di cui quasi la metà appartiene a marchi di fast fashion. Ma perché questa tendenza è così irresistibile? La risposta risiede in una combinazione di fattori psicologici e sociali. Quando acquistiamo nuovi vestiti, il nostro cervello rilascia dopamina, la sostanza chimica associata al piacere e alla ricompensa. Questo meccanismo è simile a quello che si attiva quando riceviamo un like sui social media, creando una sensazione di euforia che ci spinge a comprare sempre di più.

Il ciclo di consumo e il vuoto interiore

Nonostante il piacere immediato che deriva dall’acquisto, la fast fashion può portare a un ciclo di insoddisfazione. Uno studio ha dimostrato che l’euforia per un nuovo capo svanisce rapidamente, spesso dopo averlo indossato solo poche volte. Questo porta a un paradosso: un consumatore su tre si sente più vuoto dopo un acquisto rispetto a prima. La moda a basso costo ci permette di fare shopping frequentemente, ma il risultato è un accumulo di vestiti che indossiamo raramente. Le catene di moda, come Zara e H&M, rinnovano le loro collezioni ogni tre settimane, mentre marchi come Shein superano questo ritmo, offrendo milioni di nuovi capi ogni anno. Questo incessante cambiamento alimenta la nostra voglia di acquistare, ma a che prezzo?

Le conseguenze ambientali della fast fashion

L’industria della moda ha un impatto devastante sull’ambiente. Si stima che rappresenti l’8% delle emissioni globali di CO2, contribuendo significativamente al cambiamento climatico. Inoltre, il consumo di acqua è allarmante: il 20% delle acque di scarico industriali proviene dalla lavorazione dei tessuti. Ma non è tutto: i capi di fast fashion vengono indossati in media solo sette volte prima di essere scartati. Ogni anno, in Svizzera, oltre 100.000 tonnellate di vestiti finiscono nella spazzatura, con solo la metà di essi che viene donata o riciclata. Questo porta a una crisi di rifiuti tessili, con conseguenze devastanti per l’ambiente, come l’inquinamento dei fiumi e delle discariche.

Contrastare la fast fashion: scelte consapevoli

È possibile rompere il ciclo della fast fashion e adottare uno stile di vita più sostenibile. Iniziative come il Project Cece, che riunisce negozi di moda etica e marchi fair trade, offrono alternative valide per chi desidera fare acquisti consapevoli. La chiave è impegnarsi a scegliere capi di qualità, sostenibili e durevoli, piuttosto che lasciarsi guidare dalla frenesia del consumo. La psicologia della fast fashion ci spinge a sentirci insoddisfatti, ma possiamo contrastarla con scelte più informate e responsabili. Investire in moda etica non solo fa bene al nostro guardaroba, ma anche al nostro pianeta.

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