Jersey Shore chiude i battenti: euforia paradossale
Guilty pleasure.
Si indica in questo modo qualcosa da cui si trae un gran diletto, nonostante lo scarso valore che si attribuisce al suddetto elemento, di cui addirittura ci si vergognerebbe nel confessare l’apprezzamento in pubblico: insomma, capita magari che uno si appassioni a una soap opera sebbene si pensi peste e corna del suddetto genere televisivo.
Scommetto che Jersey Shore è stato il guilty pleasure di molte persone: quel mix di reality show, volgarità, procacità eccessive, coattaggine gratuita deve avere conquistato una bella torma di radical chic, i quali avranno trovato intrigante seguire le avventure di Snookie, Mike The Situation e tutti gli altri durante le loro peregrinazioni (i nostri tamarri sono arrivati persino a Firenze, dove hanno devastato locali e discoteche come loro solito).
Purtroppo la pacchia è finita, perché Mtv, canale che produceva e trasmetteva il programma, ha deciso di non rinnovare il format per una settima stagione, forse per il calo di ascolti progressivo delle ultime edizioni, forse per la scadenza a breve del contratto del cast.
Oltre alla sesta stagione, in onda negli Stati Uniti a partire dal 4 ottobre, rimangono però due spin-off: da una parte troviamo The Pauly D Project, che segue le vicende dell’omonimo truzzo, dall’altra Snooki & JWOWW, che è incentrato sulle disavventure della coppia, una delle più insopportabili del tubo catodico, che ha addirittura avuto un figlio chiamato Lorenzo, nato proprio in questi giorni.
Una nuova generazione di gentaglia è alle porte.
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