Mi sto addentrando in una tematica che meriterebbe fiumi di inchiostro. La verità è che in questi casi vuote parole si sovrappongono tra loro nel vano tentativo di esprimere concetti che non sono alla nostra portata. Per questo tenterò di non sprecare troppe righe; a volte un concetto nobile appassisce perchè chi lo esprime non ha usato i giusti termini per sostenerlo in maniera adeguata. Qui siamo nel campo della morte, c'è qualcosa di più personale?
Avrete certamente seguito, o almeno sentito parlare, della vicenda di Jade Goody, concorrente del Grande Fratello britannico ormai ad un passo dalla morte. Le mancano poche ore, poi un tumore la porterà via. La sua scelta di vivere gli ultimi giorni sotto i riflettori ha scatenato infinite polemiche. L'Ansa ha dato ieri la notizia che Jade ha lasciato l'ospedale per andare a morire a casa, in compagnia di quel suo marito sposato pochi giorni fa e dei suoi figli, ai quali lascerà in eredità i soldi ricavati proprio dalla presunta spettacolarizzazione delle sua morte.
Jade Goody, l'ex star 27enne del Grande Fratello britannico malata di cancro, ha lasciato oggi il Royal Marsden Hospital di Londra. Era ricoverata in ospedale per trascorrere gli ultimi giorni di vita con il marito e i figli. Secondo il portavoce Max Clifford, Jade, colpita da un tumore all'utero diffusosi ad altri organi, e' 'felice' di essere tornata a casa. La Goody si e' da poco sposata con il fidanzato Jack tweedy, 21 anni, e ha due figli da una precedente relazione.
E' questo l'ultimo comunicato stampa su Jade; precede di poco quello imminente sulla sua morte. Non riesco nemmeno a immaginare cosa voglia dire vivere ultimi attimi della propria esistenza, non so cosa voglia dire affrontare in piena coscienza le ore che ti separano dal buio.
Quello che so è che, in queste foto, ho intuito quale possa essere il sentimento di rassegnazione. Non trovo giusto condannare le scelte di Jade Goody. Ho appoggiato la sua scelta; in cambio, tutti noi, abbiamo ricevuto una risposta.
Negli occhi di Jade, qui sotto, c'è il ritratto del morte che si appropria dell'anima. La morte fisica, a questo punto, non conta più nulla.
