Chi era Jack Kerouac: tutto sul padre della Beat Generation

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In seguito alla grande guerra, molti artisti hanno usato la propria voce per esprimere quei sentimenti contrastanti che maturavano interiormente.

Tra questi Bob Dylan per esempio, che portava a grandi riflessioni attraverso la sua musica, come anche il grande John Lennon. Nella prosa si distingue Jack Kerouac, scrittore e padre del movimento Beat Generation.

Chi era Jack Kerouac

Jack Kerouac, nato Jean-Louis Kerouac ( Lowell, 12 marzo 1922 – St. Petersburg, 21 ottobre 1969), è noto per il suo passato di scrittore, poeta e pittore del XX secolo. È inoltre considerato il padre del movimento beat, per le sue idee di liberazione, di coscienza e realizzazione piena della propria personalità.

Dalle prime esperienze al servizio militare

Tra il 1939 e il 1940 frequenta la Horace Mann Preparatory School a New York dove inizia a conoscere l’ambiente degli artisti e letterari. Nel 1940, si iscrive alla Columbia University con una una borsa di studio per meriti atletici, presto di poco conto per via di un infortunio. Sfrutta però il tempo a disposizione per frequentare sempre di più i luoghi culturali della grande mela e si appassiona al jazz.

La carriera non è appoggiata dai genitori che lo spingono verso il mondo del lavoro. Si improvvisa prima meccanico e benzinaio per entrare poi nel 1942 nella marina mercantile. L’esperienza dura pochi mesi e a ottobre, torna a New York dove riprende a frequentare la Columbia e soprattutto gli ambienti del Greenwich Village.

Nel 1943 ritenta la carriera militare iniziando come apprendista marinaio. Scopre durante il servizio però di avere allucinazioni uditive, idee persecutorie che lo portano a un periodo in psichiatria. Il 20 maggio 1943, gli viene diagnosticata una demenza precoce e si conclude il suo percorso per inadeguatezza militare.

La Beat Generation nel 1950

La Beat Generation, in italiano anche movimento beat, è stato un movimento giovanile che trova la sua espressione artistica attraverso la letteratura e l’arte negli Stati Uniti del dopoguerra.

L’ispirazione degli artisti spesso arriva da fenomeni culturali, dalla sperimentazione di diverse droghe, dall’esplorazione della propria sessualità, il rifiuto verso il sempre maggiore materialismo e l’interesse per le religioni orientali.

I beat vogliono scappare e viaggiare ma non per un senso di rifiuto delle responsabilità, ma per la volontà di crearsi da soli nuove regole e stili di vita. Da qui viene l’avvicinamento alla spiritualità adattata alla visione del movimento. La volontà di creare un nuovo sistema di regole si manifesta anche con le sostanze stupefacenti che possono aiutare a sedare la sofferenza.

Grazie a Kerouac e al suo libro “Sulla strada” il movimento raccoglie un grande consenso, generando successivamente quello dei figli dei fiori e dei beatniks.

Queste iniziative saranno fondamentali anche per l’avvio di proteste pacifiche contro la guerra in Vietnam.

Sulla strada e l’arrivo del successo

“Sulla strada” (On the Road) racconta l’incontro fra Sal Paradise con Dean Moriarty sulla base delle vicende autobiografiche di Kerouac. Questo romanzo, pubblicato nel 1957, è stato definito il manifesto della Beat Generation perché esplicita il disagio delle persone nella vita quotidiana, la differenza fra propaganda e realtà del sogno americano nel dopoguerra.

Ora la fama tanto attesa è finalmente arrivata. Il 5 settembre 1957 sul New York Times si legge che il libero “è una vera e propria opera d’arte”. I giovani lettori sono rimasti subito affascinati dalle avventure che si narrano e il senso di libertà descritto nell’attraversare l’America.

“Sulla strada” è la testimonianza beat per eccellenza. Lo stile di Kerouac è classico, americano: si leggono ricche descrizioni di paesaggi e senso di libertà nel viaggio mai finito.

Gli ultimi anni e il declino

Sono molti i romanzi scritti dopo il grande successo, ma il declino non tarda ad arrivare. Lo stato di saluto psicofisico non è inoltre d’aiuto e nel giro di pochi anni il grande scrittore viene dimenticato. Si spegne nel 1969 a soli 47 anni per un collasso del fegato in seguito all’ennesima sbornia, ormai parte della vita dell’artista.