Il tonfo dell’Italia in Sudafrica: politici e giornalisti abbandonano la nave (un secondo dopo che è affondata)

La parola che è stata più spesso usata in questi giorni per descrivere l'eliminazione della nazionale italiana dai mondiali è stata "vergogna": sulla stampa così come in tv – tra telegiornali e rubriche sportive – giornalisti e commentatori hanno sparato ad alzo zero contro Marcello Lippi e la sua squadra, imitati prontamente dai politici che, quando c'è da guadagnare consenso a buon mercato, non si tirano mai indietro. A me è capitato persino di ascoltare una disamina tecnico-tattica di Schifani, roba davvero da espatrio immediato.

Per carità, le critiche sferzanti e feroci agli azzurri, e al loro antipaticissimo commissario tecnico, ci stanno tutte: chi capisce un poco di calcio aveva intuito da tempo che questa nazionale avrebbe avuto pochissimo da dire, con un gruppo di giocatori bocciato dal campionato senza più fiato, stimoli e soprattutto classe. E l'atteggiamento dell'allenatore, che con un'arroganza davvero senza pari sembrava considerare ogni minima osservazione come un attentato di lesa maestà, non ha certo aiutato a far cambiare idea, o quantomeno umore, a commentatori e tifosi.

Detto questo però l'impressione è che come al solito tutti scendano dalla nave che affonda solo all'ultimo momento, quando è ormai chiaro che non c'è più nulla da fare e che nessun miracolo può più intervenire per invertire il corso degli eventi. Perché appena prima di Italia – Slovacchia (anzi, persino durante) le critiche a una nazionale chiaramente mediocre sono state estremamente prudenti, morbide, direi timide: nessuno si è arrischiato a bocciare esplicitamente la squadra, evidentemente per tenersi comunque pronto – come vuole la migliore tradizione italica – a saltare sul carro qualora all'ultimo si fosse di nuovo confermato vincente.

Per dire, i titoloni con "vergogna" forse la squadra non li avrebbe meritati anche dopo la sfida contro Cipro durante le qualificazioni, vinta sì ma nel modo più rocambolesco e immeritato possibile? Oppure, per stare a questi giorni, dopo l'incredibile pareggio contro i dilettanti della Nuova Zelanda, a detta di tutti la formazione più scarsa – e si è visto – del mondiale? Perché le critiche a cose fatte sono da un lato poco utili e soprattutto fin troppo facili: a farle non si rischia mai nulla.

Scritto da Style24.it Unit

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