Il Tg1 di Minzolini oscura di nuovo la protesta degli aquilani: nel regno di Silvio I tutto funziona a meraviglia

Tornano i terremotati dall'Abruzzo a manifestare a Roma contro i ritardi della ricostruzione e l'abbandono delle istituzioni e l'esecutivo subito entra nel panico: come giustificare di fronte all'opinione pubblica la protesta degli aquiliani, di quelli che sono stati rappresentati dai media di regime come dei miracolati dall'efficienza del governo del fare di Berlusconi e Bertolaso?

E allora prima si tenta di tenere alla larga la folla indignata da Montecitorio e da Palazzo Grazioli (la residenza romana del premier) con le maniere forti, per intenderci: con poliziotti schierati in assetto antisommossa pronti a menare le mani e i manganelli contro dei poveri cittadini inermi che testimoniano pacificamente e democraticamente il loro sconforto per le tante promesse disattese; poi invece si fa ricorso ai pompieri messi a dirigere i telegiornali dell'eterna disinformazione.

Il Tg5 delle 13 apre con la manifestazione degli aquilani ma la liquida in pochi minuti presentandola come una specie di gita a Roma di un migliaio di persone (in realtà i partecipanti sono almeno il quintuplo) che non si capisce bene perché e contro chi protestino. Il Tg1 di Minzolingua però riesce a fare ancora di meglio: la protesta dei terremotati sparisce dai titoli del notiziario e viene data solo venti minuti dopo, tra le notizie sul gossip e lo sport. In serata, nell'edizione delle 20, Minzo inserisce finalmente la notizia tra i titoli (dopo averci informato che nel nostro Paese la crescita economica è più forte che mai, alzi la mano chi se n'è accorto) e racconta in modo sbrigativo ma tutto sommato onesto gli eventi della mattina.

Perché lo fa? Semplice, perché può indorare la pillola con la notizia che il governo migliore del mondo ha deciso di estendere a 10 anni il tempo per il recupero dei contributi fiscali non versati dalle popolazioni colpite dal sisma. Dando così la sensazione che ancora una volta le voci di quegli ingrati degli aquilani siano state ascoltate e che tutto, come al solito e come sempre sotto il regno di Silvio I, funzioni e prosegua a meraviglia.

(Nella foto: un momento della protesta di ieri).

Scritto da Style24.it Unit

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