Il Teorema di Ferradini e il festival degli stereotipi

Alzi la mano chi conosce il famoso Teorema di Marco Ferradini. “Prendi una donna, trattala male, lascia che t’aspetti per ore…“.

Quasi tutti, puntualmente.

Alzi la mano chi si Š preso la briga, almeno una volta nella vita, di ascoltare la canzone per intero, senza fermarsi al primo / secondo capoverso o al “sentito dire”.

Molti meno, altrettanto puntualmente.

Menzionata a sproposito nei film, in tv, in radio, nei blog, nei discorsi tra amici, per certe persone Š “il modo giusto di trattare una donna” perchŠ “ouh, lo dice anche Teorema!“.

Quello di cui non si tiene mai conto (*mai*) Š che Ferradini non condivide affatto le cialtronerie che vengono sbandierate da chi lo cita come “tuttologo dell’ammmore“.

Era da un po’ che volevo far notare ‘sto fatto, esausto dalla piega che prendono costantemente certe conversazioni. Ferradini ha appositamente preso un modo oltranzista di ragionare, lo ha sviscerato a suon di stereotipi e solo DOPO, alla fine della canzone, ha detto davvero la sua, e cioŠ:

No caro amico, non sono d’accordo,
parli da uomo ferito
pezzo di pane, lei se n’Š andata
e tu non hai resistito.
Non esistono leggi in amore,
basta essere quello che sei,

lascia aperta la porta del cuore
vedrai che una donna Š gi… in cerca di te.
Senza l’amore un uomo che cos’Š
su questo sarai d’accordo con me,
senza l’amore un uomo che cos’Š
e questa Š l’unica legge che c’Š.

Che Š il VERO senso della canzone, con buona pace di tutti coloro che – come spesso accade – sono soliti fermarsi alle apparenze, esprimendo giudizi senza prima approfondire.

Scritto da Style24.it Unit

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