Il più grande spettacolo dopo il weekend lancia il Grande fratello e delude: la routine del monopolio Raiset viene spacciata come grande provocazione…
Buona la prima, decisamente meno bene la seconda. Parliamo de Il più grande spettacolo dopo il weekend, lo show di Fiorello sulla bocca di tutti, che al secondo appuntamento delude e fa registrare più sbadigli che risate. La satira, già abbastanza buonista e incolore durante l’esordio, ripiega sulle battutine facili facili sull’uso dei cellulari e sui ragazzini, molte scene appaiono dimenticabili – come il siparietto con Laura Chiatti – e ci si rifà solo con la musica di Michael Buble, dei Coldplay e di Caparezza, che si presta all’unico sketch comico azzeccato della serata, quello sui giudici di X Factor.
Insomma, calma piatta: si vola un po’ sopra la media televisiva di questi tempi, ma ci si accontenta così e non si osa quasi mai. L’unico momento trasgressivo, o almeno spacciato come tale da Fiorello, dovrebbe essere quello in cui dagli schermi di Rai uno si lanciano le immagini del Grande fratello, che sta andando in onda in contemporanea su Canale 5. Ma l’operazione, tra l’altro già vista, è ben lontana dall’essere quello che vorrebbe, cioè un picaresco strappo alle regole della concorrenza. Risulta invece una conferma di quello che gli italiani conoscono da anni, la presenza del monopolio Raiset, figlio dell’abnorme conflitto d’interessi berlusconiano, in cui la tv pubblica e privata si mettono d’accordo sottobanco per spartirsi i telespettatori (come dimostrato anche dalle intercettazioni dell’inchiesta Hbc).
In finale di serata poi si tocca davvero l’acme del delirio televisivo: Bruno Vespa confeziona una puntata celebrativa su Fiorello (orfano di Berlusconi, il maggiordomo della Rai deve pur trovare qualcun altro a cui rendere i propri servigi) che rimanda in onda quello che è appena passato in prima serata, con degli ospiti in studio che fanno a gara a dire quanto è geniale lo showman siciliano.
(In foto: Fiorello).
