Il dialogo con Geppi Cucciari, la frase di Proust sulle belle donne e la Rupe Tarpea della televisione

Paolo Siciliano scrive un pezzo simpatico (a proposito, complimenti a Paul per l'ottimo esordio su Tele dico io) sulle scollature un po' troppo generose di Geppi Cucciari alla conduzione di Italia's got talent, non tanto per criticare la simpaticissima comica sarda ma per censurare l'abitudine televisiva di fare di ogni donna che si aggiri sul piccolo schermo un richiamo sessuale. Seguono due scambi di battute con il sottoscritto nello spazio dei commenti a cui risponde un intervento a firma Geppi Cucciari (che sia davvero lei o un fake poco importa), che rivendica il diritto a vestirsi in modo provocante senza essere una bomba sexy e senza sentirsi "soubrettosa".

Tutto condivisibile, ma il discorso di Paolo – come detto – era evidentemente più generale. Tra l'altro, se ci pensate, in televisione è davvero raro trovare delle donne non dico brutte, ma quantomeno comuni, anonime, come se ne vedono normalmente passeggiando per la strada. Sono tutte bombe sexy o comunque molto attraenti e questo al di là del ruolo che ricoprono: giornaliste, annunciatrici, vallette, conduttrici, attrici, showgirl, opinioniste, concorrenti di reality e così via.

Ora passi per le vallette che vengono usate come elementi d'arredo, ma per quale motivo una che conduce il telegiornale deve essere bella? Prendete il caso di Maria Luisa Busi, di recente estromessa dalla conduzione del Tg1: con chi è stata sostituita? Con una sosia biondina di quindici anni più giovane! O pensiamo alle attrici delle nostre fiction: tutte bellissime al di là delle capacità interpretative, con poliziotte e dottoresse che sembrano uscite da una passerella di moda.

Le uniche che posso sfuggire a questa ferrea selezione estetica sono le comiche come Geppi o Luciana Littizzetto, che possono permettersi le luci della ribalta senza essere delle modelle da calendario. Oppure i personaggi buffi, divertenti, strampalati, altrimenti non se ne esce: una donna per lavorare in televisione deve essere prima di tutto bona, poi se sa fare qualcosa tanto meglio.

Sempre Paolo da poco ha citato la celebre frase di Proust che recita così: "Lasciamo le donne belle agli uomini senza fantasia". Mi sono ricordato che qualche tempo fa un concorrente del Milionario, di fronte a una domanda sull'autore della Recherche, ebbe l'ardire di ricordare questo aforisma in diretta provocando nello studio il più assoluto e stupefatto dei silenzi: Scotti lo guardava pietrificato mentre il pubblico stava come in apnea. Mettere in discussione la centralità metafisica della gnocca in televisione è come negare la Trinità in una chiesa cattolica o maledire Maometto in una moschea: è una bestemmia semplicemente impensabile.

Mi sono sempre chiesto, dove finiranno tutte le donne di talento che sanno cantare, ballare, recitare, presentare, condurre un telegiornale ma che purtroppo non hanno la fortuna di avere un aspetto gradevole? Secondo me deve esistere, dalle parti di Saxa Rubra e di Cologno Monzese, una sorta di Rupe Tarpea da cui vengono lanciate: chissà quanta strage di talenti!

Scritto da Style24.it Unit

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