I cartoni anni ’80 e la differenza tra eroe e superstar

L’altra sera su Sky mi sono imbattuto in Guerre tra Galassie, uno di quegli artigianali telefilm giapponesi anni ’70 creati per il mercato degli under-14. Supereroi improbabili, recitazioni azzardate e ambientazioni di cartapesta (letteralmente) sono componenti imprescindibili di ogni nippo-prodotto vintage.

L’episodio, in cui una cerea Regina dei Vampiri aliena minaccia altri alieni – tutti curiosamente umani – finchŠ l’Eroe ed i suoi Inseparabili Amici (in questo caso un Eroe 2 ed un Uomo-Scimmia) non intervengono, Š stato talmente avvincente da tenermi incollato allo schermo fino ai titoli di coda. DopodichŠ mi son messo al pc ed ho iniziato a cercare qualche corrispondenza.

Mi son quindi tornate alla mente leggende assolute come Megaloman, I-Zenborg, Koseidon, Winspector, Ultralion (con le mitiche corsette alla Benny Hill) e anche l’iperfuturistico Captain Power (e i Combattenti del Futuro, ouh yes). Di Megaloman, in particolare, segnalo una singolare parodia – piuttosto divertente, se non vivete di grossi pregiudizi religiosi.

Non solo: colto da un’improvvisa ed incontrollabile nostalgia, ho riascoltato rapito diverse tra le sigle dei cartoni animati pi— noti della mia infanzia, da Daitarn 3 a Lam—, da Gordian a Carletto Principe dei Mostri, da Devil Man a Ransie La Strega.

(come molti maschietti, avevo un debole per Ransie: la sigla finale, in cui indossa solo un mantello nero, Š uno dei ricordi pi— sexy di quand’ero cucciolo)

Rivedendoli, mi si Š accesa una lampadina. Ho provveduto a controllare ci• che viene proposto *oggi* agli under-14. Il risultato Š interessante: parecchi cartoni non-jappo (come Spongebob), alcuni supereroi vecchio stampo (oppure riveduti e corretti, … la Ben Ten) e i maggici telefilm sui teenager-superstar.

Ci ho riflettuto un po’. Soprattutto sulla storia dei teenager-superstar. Vent’anni fa (diobono se fa vecchio dire “vent’anni fa”, sembro nonno Fulgenzio o nonna Abelarda) le Hannah Montana, gli High School Musical e gli abominevoli Ammiscidimaria non esistevano ancora. Gli unici esempi di superstar per ragazzi erano Jem & le Holograms, l’Incantevole Creamy (e simili, tipo Magica Emi) e il celebre telefilm Saranno Famosi. Per il resto c’era una pletora di piloti, guerrieri, alieni (dal cuore nobile), sportivi (che giocavano per la squadra), perfino ladri (per• buoni).

I miei eroi non erano cantanti o ballerini di grido. Erano “eroi” nel vero senso della parola: coraggiosi, altruisti, virtuosi, dotati di grande spirito di sacrificio. Venivano ammirati in quanto tali, non gliene importava nulla d’esser popolari. La “superstar“, invece, Š un concetto ben differente. La superstar ha i riflettori puntati addosso, Š al centro del palco e mostra il suo talento per un fine che non Š la salvezza del mondo o degli amici. La superstar vuol esser famosa, lo desidera nel profondo. Vuole essere ammirata, protagonista assoluta della vita.

Mica tutti e mica sempre, ci mancherebbe. Per• la sottile (ma profonda) diversit… tra i due archetipi Š curiosa, non trovate?

Scritto da Style24.it Unit

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