Chi era Gian Maria Volonté: carriera e vita privata dell’attore

Valentina Russo

Nata in provincia di Lecce, classe 1990, è laureata in comunicazione internazionale all'Università Per Stranieri di Perugia. Collabora con Style24.it.

Condividi

Gian Maria Volonté è stato uno degli attori più iconici del cinema italiano: artista responsabile, politicamente impegnato e volto noto negli spaghetti western di Sergio Leone.

Alcune delle sue celebri interpretazioni sono capolavori del calibro di “Per un pugno di dollari” e “Per qualche dollaro in più”. Una vita straordinaria, dedicata al lavoro e alle donne della sua vita.

Gian Maria Volonté

Gian Maria Volonté, nato a Milano il 9 aprile 1933, è stato uno degli attori più celebrati e famosi della sua generazione. Interessato al teatro fin da giovanissimo, si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica nel 1957.

Nel 1960 il primo esordio cinematografico con il film bellico “Sotto dieci bandiere” di Duilio Coletti. Il suo nome diventerà notissimo grazie al boom del genere Spaghetti Western. Sergio Leone lo sceglie per interpretare il bandito Ramón Rojo in “Per un pugno di dollari” (1964), a cui seguì il cult “Per qualche dollaro in più” (1965).

Artista impegnato, politicamente attivo, utilizza il cinema come strumento per esprimere le proprie idee.

Sono gli anni delle rivoluzioni e l’attore si presta come volto del cinema di impegno civile in Italia. Inevitabile l’incontro e lo scambio di opinioni con la nuova generazione di registi post-neorealisti, desiderosi di raccontare i mutamenti in atto nella società come Elio Petri e Francesco Rosi. Nel 1967, con Petri vince il primo Nastro D’argento come miglior attore per “A ciascuno il suo”: è il primo premio della sua carriera.

Con Rosi gira “Uomini contro”, per poi interpretare personaggi illustri nei film “Il caso Mattei” e nell’adattamento cinematografico del romanzo di Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli”.

Negli anni Ottanta, Gian Maria Volonté è ormai considerato un maestro consacrato della recitazione. Riceve un premio per il Miglior Attore a Cannes, per “La morte di Mario Ricci” (1983) di Claude Goretta. Questo si aggiunge ai numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Negli anni Novanta, riceve il Leone d’Oro alla carriera a Venezia.

Nel 1994, sul set del film “Lo sguardo di Ulisse” del regista greco Theo Angelopoulos, viene colto improvvisamente da infarto e muore nell’isola greca di Florina a soli 61 anni.

Vita privata

L’attore ha avuto diverse relazioni con colleghe e donne del settore cinematografico. Inizialmente sposa Tiziana Mischi per poi divorziare e ufficializzare la relazione – negli anni ’80 – con la sceneggiatrice e regista Armenia Balducci con cui aveva iniziato una relazione dal 1968.

Dall’attrice Carla Gravina ha avuto una figlia, Giovanna. Con Angelica Ippolito, figlioccia di Eduardo De Filippo, visse gli ultimi quindici anni della sua vita.