Chi era Francisco Goya: tutto sul pittore spagnolo

La mente che ha realizzato alcuni dei quadri più profondi e ricchi di significato della storia.

Noto per essere uno dei maggiori esponenti dell’arte moderna e probabilmente il maggiore pittore spagnolo del tempo, ecco la storia di Francisco Goya.

Chi era Francisco Goya

Francisco Goya (Fuendetodos, 30 marzo 1746 – Bordeaux, 16 aprile 1828) è stato un pittore spagnolo. Cresce in un paesino rurale poco lontano da Zaragoza con il padre maestro doratore, la madre e i tre fratelli. Si trasferisce in città per via del lavoro del padre e qui inizia i suoi studi che si svolgono con regolarità.

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Capisce in questi anni di avere una grande passione per il disegno e così, con il sostegno del padre, inizia a fare esperienza prima in bottega e successivamente in atelier dove impara l’arte dei grandi maestri italiani, esponenti di rinascimento e barocco.

L’inizio della carriera artistica

All’età di 17 anni si trasferisce a Madrid insieme al suo amico e collega Francisco Bayeu e qui i due assorbono tutti gli spunti artistici che gli regala la città. Oltre a dedicarsi allo studio scopre anche una vita vivace nelle osterie dove si realizzano le sue esperienze più significative.

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Dal punto di vista scolastico deve rinunciare alla strada dell’Accademia e decide di trasferirsi a Roma, il centro della cultura classica. Una volta arrivato nella penisola rimane sorpreso dall’atmosfera culturalmente ricca ed entra in contatto con una colonia di spagnoli ospiti di Taddeo Kuntz con cui scambia opinioni d’arte esternando il suo apprezzamento verso il Bernini. Il periodo italiano è molto ricco di esperienze ma dopo un atto criminale è costretto a rientrare a Zaragoza.

Il grande successo e le opere maggiori

Nonostante le problematiche vicende, il periodo in Italia gli consente di raggiungere grande notorietà e di conseguenza numerose commissioni. Ottiene infatti la richiesta di realizzare arazzi secondo l’iconografia fiamminga che gli consentono di accedere alla Real Academia de San Fernando dove realizza il “Cristo crocifisso” e “Ritratto dei duchi di Osuna con i figli”.

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Ottiene il riconoscimento per le sue opere anche da parte di Carlo IV che lo nomina “pintor del rey” dandogli così la possibilità di fare ciò che più ama: dipingere e vivere la vera vita mondana di corte. Stufo di queste dinamiche si ritira alla vita privata dove deve dedicarsi alla cura della sua persona in seguito a una grave malattia.

Guarito dall’infermità torna a dedicarsi alla pittura realizzando probabilmente le sue opere più famose. Propone la raccolta “Capricci” e la serie sulle vicende belliche in seguito alla presa di potere di Bonaparte.

Scritto da Alessandra Coman

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