Roberto Formigoni messo alle strette da Alessio Vinci a Domenica live (vedi video) e dal pubblico Mediaset: è proprio la fine della Seconda Repubblica.
Il Roberto Formigoni di ieri pomeriggio a Domenica live, che si infervora e minaccia querele a Vinci per qualche scontata domanda sulle sue vacanze di lusso pagate non si capisce bene da chi (vedi video), ricorda in modo impressionante l’arroganza dei politici della Prima Repubblica, ma ancora di più la loro incapacità di comprendere l’irrimediabile declino, la fine di un sistema, la rabbia popolare.
Assediato dagli scandali, accusato di farsi le vacanze ai Caraibi a gratis (alla faccia del voto di povertà con Comunione e liberazione), con mezzo consiglio regionale indagato e assessori in odore di mafia, Formigoni risponde ogni cinque minuti – a chi gli domanda perché non si dimetta – sfoderando lo stesso sorriso strafottente e carico di protervia di chi si immagina come inamovibile, come parte di una casta destinata comunque a governare, a prescindere dagli umori popolari, quasi per mandato divino o per necessità cosmica: lui è là, regna da diciassette anni, e nessuno lo può scalzare.
Ma appunto, ricorda i vari Craxi e Forlani che non si accorsero del tir che gli stava venendo incontro. Da qua nasce la sua reazione scomposta a Domenica live, dallo stupore di ritrovarsi un giornalista solitamente accondiscendente, e lo dico come eufemismo, che per necessità di cose gli pone le questioni che sono sulla bocca di tutti e che non sono più eludibili. Con un pubblico che applaude il giornalista e fischia il politico, il politico berlusconiano, a Mediaset! Se Formigoni fosse un po’ più intelligente di quello che è, capirebbe che sta crollando tutto. E farebbe le valigie oggi stesso.
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