Festival Venezia 2011: Faust di Sokurov è Leone d’oro

Tutti i premi della 68° Mostra del cinema di Venezia. Vincitore Sokurov: per gli altri riconoscimenti seguiteci su Blogosfere Spettacoli

Finalmente anche la 68° edizione della Mostra del cinema di Venezia è giunta a conclusione.

Si è svolta poco fa la cerimonia di premiazione alla Sala Grande del Palazzo del cinema del Lido, dove Marco Muller, dopo ben 8 anni di direzione, ha presentato assieme a Vittoria Puccini questa ultima festa in onore dell’arte cinematografica. 

Eccoci allora arrivati ai premi riguardanti i film in concorso:

Leone d’oro per il miglior film: Faust di Aleksander Sokurov. L’opera che chiude la quadrilogia del potere del magnifico regista russo ha conquistato non solo il pubblico (lunghissimi applausi alla fine della proiezione) ma anche la critica, con la sua commistione di teatralità e ricerca cinematografica. Un film che, nel raccontare dell’archetipico lavoro di Goethe, non si risolve certo in un’unica visione e che necessiterà di molti studi per essere compreso appieno.
Leone d’argento per la miglior Regia: Cai Shangjun per Ren Shan Ren Hai (People Mountain People Sea). Il film a sorpresa, la scommessa di Muller. Un regista sconosciuto al pubblico occidentale al suo secondo lungometraggio, un autore scomodo per il regime cinese, dato che la pellicola non è stata sottoposta al visto della censura. Tecnica e cuore per un’opera che racconta la realtà rurale della Cina attraverso lunghe inquadrature che sorprendono sempre lo spettatore per gli elementi inaspettati che balenano con un minimo movimento di macchina.
Premio Speciale della Giuria: Terraferma di Emanuele Crialese. Uno dei nostri autori di punta giustamente premiato alla Mostra del cinema. Ne avevamo già parlato nella recensione pubblicata qualche giorno fa.
Leone del Futuro, Premio Luigi De Laurentiis per un’opera prima: Là-bas di Guido Lombardi.
Coppa Volpi migliore attore: Michael Fassbender per Shame. Un attore che si è messo a nudo, metaforicamente e letteralmente, in un film glaciale che parla di solitudine, dipendenza e incapacità a relazionarsi col prossimo. Una performance estremamente fisica per l’attore protagonista anche di A Dangerous Method.
Coppa Volpi migliore attrice: Deanie Yip per Tao jie (A Simple Life). La rivelazione del festival, a parere di chi scrive. Un film meraviglioso che tratta con delicatezza e tenerezza l’età del tramonto della vita e il rapporto tra un’anziana domestica e il suo “figlioccio” acquisito. Girato in maniera tremendamente efficace, con piglio quasi documentaristico, stemperato da innumerevoli gag, giganteggia su tutti la premiata Deanie Yip, capace di esprimere un mondo con un battito di ciglia.
Premio Marcello Mastroianni al miglior attore emergente: a Shota Sometani e Fumi Nikaido, i giovani protagonisti del film Himizu del pazzo giapponese Sion Sono. Un ruolo non facile per i due ragazzi, che hanno dovuto non solo mettere a nudo la propria anima ma anche recitare in situazioni non certo facile. Il film, ostico per un pubblico occidentale, racchiude in sé tutto l’universo nipponico: violenza, suicidi, interrogativi sul senso della vita, responsabilità verso di sé e gli altri sono i temi di un’opera mastodontica, dalla alte ambizioni che forse mantiene solo in parte.
Osella per la miglior sceneggiatura: Yorgos Lanthimos e Efthimis Filippou per Alpis di Yorgos Lanthimos. L’unico premio a nostro parere non giustificato. Un film noiosissimo, che parte da una premessa molto originale, ovvero il gruppo di attori che impersona, alla buona, delle persone scomparse, sotto la guida e i suggerimenti dei loro cari. L’intera durata della pellicola gira attorno a quest’idea senza mai svilupparla narrativamente, in una sorta di dimostrazione analitica che anestetizza presto il coinvolgimento dello spettatore, rigettato dalle immagini poco curate del film.
Osella per il miglior contributo tecnico (fotografia): Robbie Ryan per Wuthering Heights di Andrea Arnold. Cime tempestose, il romanzo di Emily Bronte, non era mai stato adattato in questo modo. Heathcliff è il protagonista e il depositario del punto di vista narrativo del film: conseguentemente tutte le trame secondarie sono annullate. Solo il suo amore per Catherine guida lo svolgersi della pellicola, che è animata da una fotografia giustamente premiata per la capacità romantica di riflettere il sentimento e lo stato d’animo del personaggio.

Dalla premiazione sono stati esclusi i celebri Carnage di Roman Polanski, Le idi di marzo di George Clooney e A Dangerous Method di David Cronenberg. Ci sembra un buon segnale, dato che sono autori che non hanno bisogno di spinte o di essere conosciuti dal grande pubblico. Un festival quindi che ha deciso di premiare le vere rivelazione, con giudizi equi e ampiamente condivisibili.

Scritto da Style24.it Unit

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