Festival Venezia 2011: Carnage di Roman Polanski, recensione

Ritorna alla Mostra del cinema di Venezia, in competizione ufficiale, il regista dello scandalo, ovvero quel Roman Polanski che ha fatto parlare di sé in tutto il mondo con le sue vicende giudiziarie riguardanti uno stupro avvenuto nel 1977.

Il suo ultimo film, in concorso ufficiale a Cannes, è Carnage e per la seconda volta il regista polacco ha tratto una propria pellicola da una pièce teatrale, ovvero God of Carnage della scrittrice Yasmina Reza. Con un cast di alto livello, comprendente Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz e John C. Reilly, e una tale sceneggiatura alla spalle il film non si poteva sbagliare. E così è stato anche se…

La pellicola è ambientata in un unico spazio, ovvero un appartamento borghese: protagonisti, vittime e carnefici assieme, sono due coppie di genitori incontratesi per discutere del comportamento violento dei due figli, uno dei quali ha aggredito l’altro. Partiti dapprima con le migliori intenzioni, presto il dialogo diventerà contrasto e poi scontro aperto, mostrando allo spettatore cosa davvero si nasconde e si agita sotto la facciata di perbenismo di cui ci ammantiamo nella vita di tutti i giorni.

Descritto così Carnage parrebbe un film drammatico ma trattasi invece di una commedia che strappa moltissime risate, sopratutto grazie ad attori molto bravi nel sottolineare ogni sfumatura del loro carattere e ogni finezza psicologica con gestualità e mimica anche appena accennata. Il gioco al massacro, lungi dal deprimere, in realtà fa riflettere su noi stessi e sul nostro comportamento, portandoci a sorridere delle piccole e grandi menzogne che raccontiamo e ci raccontiamo per sentirci migliori di quanto siamo.

Ma non è tutto oro ciò che luccica: il film è sì godibile, ma da un regista come Polanski ci si aspetterebbe una presa più salda, un’impronta personale e riconoscibile, a livello visivo ma anche in parte contenutistico. È allora un’opera ben confezionata che però potrebbe essere stata girata da un (buon) mestierante qualunque, mentre invece porta la firma di un gigante come il polacco.

Ancora un’altra delusione da un grande del cinema, vedremo se domani anche David Cronenberg ci lascerà a bocca asciutta!

p.s.
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Scritto da Style24.it Unit

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