Festival di Sanremo 2006: una minestra riscaldata dal sapore acidulo

Quando per così tanti anni si riscalda ostinatamente la stessa minestra non si può che avere un unico risultato finale: verdura stracotta ed un sapore acidulo fatto di prodotti più o meno naturali, ma ormai scaduti. Non mi permetterò certo di dare giudizi musicali, ma la kermesse sanremese ha decisamente stancato. Ogni anno, a sentire i propositi, tutto sembrerebbe dover cambiare; ma i risultati rimangono gli stessi.
Ecco quindi che sul palco dell'Ariston salgono presentatori e direttori artistici che a tutti i costi tentano di dare un tocco di novità ad un "format" che invece si trascina stancamente; e come se non bastasse più si va avanti più si deve per forza puntare su simpatia e brillantezza: anche a rischio di fare brutte figure con gli ospiti internazionali. Quale impressione potrà aver avuto del Festival John Travolta? Nei suoi occhi non si leggeva altro che la voglia di fuggire al più presto.
Poi ci sono le soubrette accompagnatrici, impacciate in quel loro ruolo che non ha un ruolo, oppure fuori luogo in siparietti comici che non appartengono al loro background: unico guizzo rimane quindi un seno scoperto di Ilary Blasi.
Sul palco salgono disturbatrici comiche che si fanno massaggiare i piedi nel tentativo di dare un tocco di trasgressione, che invece diventa un semplice e ridicolo diversivo.
Ci sono gli stacchetti comici che fanno sorridere in qualche occasione, ma appaiono scontati anche alla persona che li sta proponendo e che, al sesto squillo di telefonino, fanno venire voglia di cambiare canale. Con cadenza fissa c'è poi il seno della Cabello che ormai, abbiamo capito, è inesistente.
C'è una scenografia nuova, tragicamente scarna e brutta, ci sono le dive come Anna Oxa che non vogliono accorciare la propria canzone come hanno fatto tutti gli altri e tentano sempre di stupire con trovate da spiritualismo artistico: ma il testo è talmente biascicato che a mala pena si capisce.
Ci sono i cambi d'abito che ormai non sono più materia di discussione neanche tra le ragazzine, ma mera pubblicità per gli stilisti che li forniscono.
Quest'anno poi c'è talmente tanta pubblicità da far impallidire qualsiasi programma Mediaset.
Ah, è vero, c'è poi la musica, i cantanti e la gara, un corollario che fino ad ora non sembra aver dato spunti interessanti, se non per i critici musicali che vivono di questo lavoro e ne devono pur sempre parlare.
E tra gli artisti sul palco si trova un po' di tutto, compreso un Grignani che partecipa poco convinto o uno Zarrillo che ormai si vede solo all'Ariston, nuove promesse del vivaio canoro italiano che forse ben presto appassiranno o vecchie glorie che non ruggiscono più.
Il vero problema di Sanremo è che è uno show che s'ha da fare.
UN CONSIGLIO

Stasera invece di perdere tempo con Panariello guardate alle 22.35 Il senso della vita. Andrà in onda il meglio delle videointerviste e un' intervista inedita allo scrittore Michel Houellebecq.
Certo, il tema della puntata sarà il sesso, che in tv tira sempre, ma dovevano pur inventarsi qualcosa di appetibile per scippare audience al Festival.

Scritto da Style24.it Unit

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