Femminicidio colpa delle donne: le idiozie di Pontifex

Polemiche sul web per il nuovo delirio di Pontifex: le donne uccise dai loro compagni se la cercano. Ma la tesi è talmente demenziale e le argomentazioni così mediocri che sarebbe meglio non risondere e condannarli all’irrilevanza che meritano

Ieri su alcuni siti, anche di importanti quotidiani on line, si è dato spazio a un articolo delirante apparso sul solito Pontifex, ghetto web della peggior specie del fanatismo cattolico schiettamente reazionario e misogino, dove tale Bruno Volpe ci spiega che se le donne vengono picchiate e uccise dai loro uomini è anche un po’ colpa loro, ché se le vanno a cercare. Le reazioni indignate, del tutto condivisibili e sacrosante, lasciano però spazio a una semplice domanda: è davvero utile, pur nell’intento di critica e censura totale, dare spazio e visibilità a questa gente? Alla mediocrità del loro pensiero e del loro scrivere?

Perché a volte, è verissimo, può essere utile e culturalmente fruttuoso confrontarsi anche con le tesi più estremiste, più controverse, più configgenti e alternative ai valori che strutturano e incarnano la nostra società. Ma ciò avviene solo quando quelle tesi sono argomentate con autorevolezza, efficacia di argomenti, profondità di analisi, conoscenza del fenomeno: quando, in una parola, diventano potenzialmente pericolose grazie all’abilità dialettica e alla preparazione culturale del cattivo maestroche le promuove e le propaga.

Quando invece il livello è quello di un commento di un ragazzino complessato su Facebook o di un avvinazzato al bar sport, è meglio glissare, lasciar perdere, non abbassarsi a un piano tanto infimo: pur con tutte le migliori intenzioni, si finisce solo per fare della pubblicità a chi non la merita, a chi si (s)qualifica da solo per l’intrinseca ed autoevidente idiozia delle cose che ha scritto.

Prendete le argomentazioni di questo Volpe, che scrive in un italiano da terza media e da sms. Ecco un estratto: “Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti e che il cervello sia partito? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, … si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni esistenti. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici e da portare in lavanderia, eccetera… Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (FORMA DI VIOLENZA DA CONDANNARE E PUNIRE CON FERMEZZA), spesso le responsabilità sono condivise. Quante volte vediamo ragazze e anche signore mature circolare per la strada in vestiti provocanti e succinti? Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre, nei cinema, eccetera?“.

Ecco, vi prego, rifiutiamoci di commentare uno che crede che le donne si meritano un compagno violento se non puliscono bene i piatti o si credono autosufficienti (qualunque cosa voglia dire), che pensa che i tradimenti si consumino al cinema (come no, infatti stanno pensando di piazzare i lettini affianco alle poltroncine) e che vede la soluzione del problema nel “proibire o limitare ai negozi di lingerie femminile di esporre la loro mercanzia per la via pubblica“. Andiamo, è uno che si fa già abbastanza male da solo. Tanto da fare quasi un po’ pena.

LINK UTILI:

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Scritto da Style24.it Unit

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