Enzo Mirigliani è morto: Miss Italia in lutto

Miss Italia in lutto. Enzo Mirigliani è morto oggi al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato da qualche giorni.

Miss Italia in lutto. Enzo Mirigliani è morto oggi al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato da qualche giorni. Nato il 22 aprile 1917 a Santa Caterina sullo Jonio (Catanzaro) entrò a far parte dell’organizzazione di Miss Italia nel 1959 diventandone il responsabile.

Al momento della morte di Mirigliani erano presenti la moglie Rosy, le figlie Rosaria e Patrizia e il nipote Nicola.

Biografia
Sposato da 64 anni con Rosy Ragno, conosciuta a Trento, dove si trovava la sua caserma, ha due figlie, Rosaria e Patrizia. Quest’ultima lo ha affiancato nella sua attività per poi sostituirlo, dieci anni fa, anche se non ha mai rinunciato ai suoi consigli. Enzo Mirigliani si è occupato di concorsi di bellezza dal 1953 dopo essersi dedicato, a Trento, con la moglie, ad una casa di moda. Nel 1957 gli viene affidata l’organizzazione di Miss Italia nel Trentino Alto Adige e due anni dopo diventa patron del concorso, ereditandolo da Dino Villani, creatore della manifestazione nel 1939. La  prima reginetta di Mirigliani, eletta a Ischia, è stata Marisa Jossa, napoletana, mamma di Roberta Capua, Miss Italia 27 anni dopo, nel 1986.

Di Miss ne ha elette 50, tanti sono gli anni che in pratica l’hanno visto alla guida della manifestazione. Di candidate – si calcola – ne ha selezionate almeno un milione, tutte ragazze della porta accanto, slogan tutto suo, una specie di bandiera del concorso, cioè normali, non dive o top model, ma comuni, come le dattilografe, le commesse, le impiegate,  le studentesse che si incontrano sul pianerottolo di casa. Mirigliani le ha portate tutte in passerella, “principesse di un giorno” o, almeno, di un anno.

Nel 1990, su suggerimento di Maurizio Costanzo, ha abolito le canoniche misure delle miss (90-60-90) e, quattro anni dopo,  ha aperto il concorso alle donne sposate e alle mamme, oltre che a quelle straniere con cittadinanza italiana. Scalpore ha fatto nel 1996 l’elezione di Denny Mendez, unica miss di colore. “Denny ha diviso l’Italia“, scrissero i giornali (“non rappresenta la bellezza italiana”), ma altri sottolinearono: “Mirigliani sorprende ancora una volta e anticipa i tempi. Con Denny il Concorso ha abbattuto un’altra barriera”, oppure: “La vittoria della Mendez è la vittoria di Enzo Mirigliani“.

In ricordo del padre, emigrato negli Usa, ha ideato nel ’91 Miss Italia nel Mondo per le ragazze di origini italiane residenti all’estero. Le finali dei suoi due concorsi vengono trasmesse in tv in tutti i continenti.

Talent scout, custode del mito della bellezza italiana, fabbricante di sogni e di illusioni, animatore della manifestazione più futile e più amata, ambita e criticata, egli stesso un mito, un’istituzione, proverbiali occhi azzurri, sempre in attività, il suo concorso prima di tutto: ecco chi  è Mirigliani, secondo le definizioni, nel tempo, della stampa e dei suoi innumerevoli amici. Tutti gli hanno sempre riconosciuto di aver condotto un concorso corretto, sano, e di aver indicato, nel rispetto delle ragazze e delle loro famiglie, un modello di bellezza semplice e pulito.

Mirigliani ha ricevuto dal presidente Carlo Azeglio Ciampi l’onorificenza di Commendatore al merito della repubblica e, in Campidoglio, a Roma, il “Premio della simpatia”, istituito da Aldo Palazzeschi e Domenico Pértica. Ma il riconoscimento per lui più bello è quello del figlio di Dino Villani, Stelio: “mio padre – ha detto – non poteva riporre in mani migliori il concorso al quale teneva tanto”.

Scritto da Style24.it Unit

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