Chi era Enrico Mattei: l’uomo del miracolo economico italiano

Chi era Enrico Mattei, l'uomo che ha rilanciato l'economia italiana attraverso la gestione di Agip e Eni.

L’Italia ha affrontato con grande fatica i primi anni dopo la seconda guerra mondiale. Il boom economico è stato un grande momento di rilancio e sviluppo che ha visto la nascita di grandi aziende italiane. Sicuramente tra gli imprenditori più importanti di questo periodo è stato fondamentale il ruolo di Enrico Mattei.

Chi era Enrico Mattei

Enrico Mattei (Acqualagna, 29 aprile 1906 – Bascapè, 27 ottobre 1962) è stato un imprenditore politico e dirigente pubblico italiano. Il suo contributo è stato fondamentale nello sviluppo dell’energia per rilanciare l’economia italiana del dopoguerra.

Svolge nei primi anni della sua gioventù lavori umili e dirige una conceria, per poi decidere di trasferirsi intorno ai trent’anni a Milano con i fratelli. Qui apre un piccolo laboratorio di oli emulsionanti per l’industria tessile arrivando a fornire le Forze Armate.

Chi era Enrico Mattei

Nel 1934 fonda l’Industria Chimica Lombarda e, dopo la guerra, gli viene affidato l’incarico di gestire le liquidazioni delle attività dell’Agip. Invece di vendere o chiudere l’azienda nata nel periodo fascista decide di riorganizzarla fondando l’Eni. Le sue convinzioni lo guidano verso il sostegno della nazione attraverso un’impresa energetica a gestione nazionale che potesse aiutare lo sviluppo della piccola e media impresa.

La nascita dell’Eni e lo sviluppo dell’energia

Nel 1953 quindi fonda l’Eni. Sotto la sua presidenza riesce a stipulare affari convenienti con il Medio Oriente e un importante accordo con l’Unione Sovietica. Dopo lunghe trattative che vedevano protagoniste il monopolio da parte dello Stato e la volontà di inserimento dei privati, si opta per l’ente pubblico. Dal 1957, Mattei apre inoltre l’Eni all’energia nucleare. La sua visione innovativa lo porta a realizzare una centrale a Latina e questa, che era la più grande d’Europa, posiziona l’Italia al terzo posto nel mondo nel settore.

Chi era Enrico Mattei

Nonostante inizialmente fosse nata per sfruttare le risorse petrolifere della Pianura Padana, i ritrovamenti sul territorio italiano si rivelano irrisori. Nel frattempo però la necessità di petrolio cresce e sul suolo nazionale non si trovano altri giacimenti quindi si deve agire per calmare l’opinione pubblica che vede nell’attività di Mattei una soluzione alla crisi. Fonda quindi un quotidiano, Il Giorno, che si doveva occupare dell’immagine della sua azienda insieme a degli addetti stampa. La creazione di un periodico lo rende però anche attivo all’interno della vita politica.

L’avvicinamento alla vita politica

Attraverso il suo giornale riesce ad avere sempre più influenza inserendosi anche nella politica internazionale. Ad inserirsi nei suoi accordi con i paesi africani e il Medio Oriente ci sono i democristiani di cui è sostenitore. Il suo ruolo risulta tanto enigmatico quanto fondamentale nell’Italia degli anni ’60. Inserendosi tra i leader del partito cattolico mostra la sua influenza, per esempio, tramite le inserzioni pubblicitarie che condizionano buona parte della stampa italiana.

Il 27 ottobre 1962 Mattei muore (insieme a tutti i passeggeri) nell’esplosione dell’aereo sul quale stava viaggiando, proveniente da Catania e diretto a Linate. Anche la sua morte, come tante delle vicende che lo vedono coinvolto, risulta poco chiara. Secondo le indagini condotte dall’Aeronautica militare italiana e dalla Procura di Pavia si può ipotizzare un attentato. Il caso viene però archiviato per mancanza di prove, per essere riaperto solo nel 1997 per effettuare analisi che confermano l’ipotesi. I responsabili non vengono però mai identificati.

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