E ora come te lo dico?

Immaginate di dover scrivere il post più difficile della vostra vita. Bene. Benvenuti nel post più difficile della mia vita.

Avete idea di quante volte il cursore lampeggiante ha scorrazzato avanti e indietro tra queste prime righe per cancellare parole e pensieri? No. Taglio corto: è arrivato il momento dell'addio. Sì. Che poi… addio. Non so nemmeno se avremo modo di incontrarci in qualche altro luogo virtuale. Non lo escludo.

La vita riserva tante sorprese, ma ha anche un suo corso naturale che non permette cambi di rotta o aggiustamenti di percorso. Arriva un figlio, un nuovo importante lavoro, in pochi secondi ti ritrovi in una monorotaia che non permette distrazioni: fissa il percorso e non deragliare. Se poi la monorotaia su cui stai viaggiando regala quotidiane gioie da una parte ed è ricca di soddisfazioni dall'altra, capirete anche voi che il percorso è quello giusto.

Il blog, da tempo, non vi regalava più gioie. Io, da tempo, non ero in grado di regalarvi gioie. La mediocrità mi infastidisce, la scrittura senza anima ancor di più. Meglio allora abbandonare la nave piuttosto che affondare.

Questa mia creatura – Teledicoio – ha quasi 4 anni. Non vado nemmeno a vedere quanti post ho scritto per non svenire sulla tastiera. Ci rivedremo, ne sono certo. Forse, appena mi riprenderò dal "trauma dell'abbandono inverso", inizierò a scrivere qualcosa su Facebook (cercatemi e mi troverete).

So che mi mancherete. Terribilmente. Non so nemmeno come farò a vivere con serenità senza un luogo in cui poter scrivere quotidianamente.

Questo è il mio saluto.

Per ringraziarvi di quello che mi avete dato in questi anni non c'è spazio. Per non parlare delle parole, che rischiano di essere troppo banali. Mi avete accompagnato negli anni cruciali della mia vita, non vi sembra abbastanza importante questo?

Matteo Failla

Scritto da Style24.it Unit

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