E mentre Berlusconi racconta le barzellette Letta e Tremonti presentano il conto agli italiani

"Berlusconi venga in tv e metta la sua faccia accanto alla parola sacrifici, altrimenti noi non siamo disposti a collaborare". Quando ho ascoltato questa dichiarazione di Enrico Letta alla radio non ci potevo credere, mi sono detto: vuoi vedere che per la prima volta il Partito democratico ne fa una giusta e comincia a capire che la partita per la creazione e la gestione del consenso si gioca soprattutto sui media?

Come sa benissimo Silvio Berlusconi, che da 15 anni a questa parte non ha di fatto mai pronunciato la parola "sacrifici". È entrato in politica promettendo milioni di posti di lavoro, miracoli economici, abbattimento della pressione fiscale, più soldi e felicità per tutti. Alla fine, a parte qualche modesto sgravio per le classi elevate, è riuscito semplicemente ad aumentare il già mastodontico debito pubblico del paese, faticosamente ridimensionato negli anni dei governi Ciampi e Prodi. Insomma, ha distribuito un po' di spiccioli, gli ultimi che restavano.

Adesso che la festa è finita, che la crisi economica è ben lontana dall'essersi conclusa e che occorre fare forti sacrifici per non rischiare di finire in bancarotta, che cosa fa il nostro premier? Manda avanti gli altri a dare le brutte notizie, come Tremonti che annuncia "sacrifici per tutti" o Gianni Letta che ammette: "Dobbiamo prendere dei provvedimenti molto pesanti per evitare di finire come la Grecia". E il Cavaliere? Continua a raccontarci barzellette, come quella della manovra "che non mette le mani nelle tasche degli italiani". Come se ridurre i trasferimenti agli enti locali e tagliare i servizi non significasse toccare le tasche dei cittadini. Ma che volete, lui è l'uomo del miracolo economico, non può mica venirci a dire che la baracca sta crollando!

Scritto da Style24.it Unit

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