Dieta del gruppo sanguigno: come funziona e cosa dovresti mangiare

Evelyn Novello

Nata a Milano nel 1995 e laureata in Comunicazione pubblica e d'impresa. Nel 2016 mi sono avvicinata al mondo del giornalismo e da quel momento non più smesso di scrivere.

Tag: dieta
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Tra le diete più famose avrai sicuramente sentito quella del gruppo sanguigno.

Nata grazie al naturopata italo americano Peter D’Adamo, questa dieta si basa sul fatto che il gruppo sanguigno possa incidere pesantemente sul rapporto tra benessere generale e alimenti assunti. Ma come funziona?

Dieta del gruppo sanguigno

Questa dieta parte dal presupposto che la differenziazione dei gruppi sanguigni nell’essere umano sia avvenuta nel corso dell’evoluzione e tale caratteristica rappresenti la traccia genetica di una predisposizione innata verso tipi specifici di alimentazione e di stile di vita.

Ognuno è unico e ha un certo metabolismo e una certa relazione con il proprio sistema immunitario: è il nostro sistema immunitario che individua gli “intrusi” nell’organismo grazie a sostanze chiamate antigeni. Cosa collega allora alimentazione e sistema immunitario? Le lectine, una particolare famiglia di proteine, reagiscono in modo diverso ai singoli antigeni e quando ne incontrano uno “incompatibile” l’organismo reagisce con infiammazioni, più o meno evidenti.

L’idea della dieta del gruppo sanguigno nasce quindi dall’esigenza di capire perché un alimento benefico per alcuni risulti meno benefico o addirittura nocivo per altri.

Il dottor D’Adamo ha verificato gli effetti delle lectine sui diversi gruppi sanguigni e ha constatato con evidenza scientifica la compatibilità di alcuni alimenti.

Gruppo 0

È il gruppo più antico, dei primi uomini cacciatori che si alimentavano principalmente di carne. Le persone di gruppo 0 hanno un sistema immunitario molto attivo e un apparato digerente robusto. Metabolizzano meglio una dieta ricca di proteine e grassi e povera di carboidrati.
Cibi sì: proteine animali, verdure e legumi, abbinata a un programma di attività fisica intensa.

Cibi no: prodotti caseari, cereali contenenti glutine e alcuni legumi come le lenticchie e i fagioli bianchi.

Gruppo A

Il gruppo A è comparso quando l’uomo, da nomade a sedentario, ha iniziato a coltivare stabilmente cereali. Conseguenze di questa nuova alimentazione sono state le mutazioni dell’apparato digerente e del sistema immunitario che hanno permesso di tollerare meglio le sostanze nutritive dei prodotti agricoli.
Cibi sì: ortaggi, frutta, legumi, pesce e uova.

Le persone di tipo A, al contrario di quelle di gruppo 0, traggono maggior benessere da una dieta vegetariana.
Cibi no: carne rossa e latticini

Gruppo B

Il gruppo sanguigno B è nato nelle zone montuose dell’Himalaya come conseguenza del passaggio dal clima torrido delle savane africane a quello freddo delle montagne. Questo popolo viveva soprattutto di pastorizia, di conseguenza si alimentava con carne e prodotti caseari.
Cibi sì: Sono consigliati, anche se con moderazione, i formaggi, preferibilmente quelli ovini.

Altri alimenti benefici sono le uova, la carne e gli ortaggi verdi.
Cibi no: Il gruppo B non tollera bene il glutine, come il gruppo 0. Le persone di questo gruppo potrebbero anche avere problemi con lenticchie, grano saraceno, arachidi, sesamo e granturco.

Gruppo AB

Dalla mescolanza del sangue di tipo A con quello di tipo B, è nato il gruppo AB, il più recente e raro di tutti e molto resistente alle malattie infettive.

Oggi è presente in meno del 5 per cento della popolazione. Dal punto di vista dietetico, essendo a metà tra il gruppo A e il gruppo B, può consumare con moderazione un po’ tutti i cibi, senza esagerare con i latticini. Presenta però le stesse intolleranze del gruppo B verso granoturco, grano saraceno, sesamo, fagioli di Spagna e di Lima e frumento.