Da Premium Gallery alle strategie di Rai e Mediaset per i New Media

E' appena partita sul digitale terrestre (alle 13.30, che tempismo Format!) Premium Gallery, nuova offerta di tv a pagamento di Mediaset Premium che abilita alla visione di tre canali di film e serial a soli otto euro al mese. Ne approfitto per allargare lo sguardo alle strategie che trasformeranno nell'imminente futuro Rai e Mediaset in moderne Media Company impegnate sul fronte dei nuovi media: tv digitale, mobile ed internet. L'analisi è ripresa da un mio articolo per 9 Colonne. Attuale oggi più che mai perchè anticipa l'accordo che ha permesso al Biscione di offrire i contenuti premium di importazione della offerta appena partita, e delinea il possibile scenario futuro della Tv italiana.
NEW MEDIA: RAI E MEDIASET INVESTONO SUL FUTURO

Da un quarto di secolo sono nemiche nella battaglia per conquistare l'audience della tv analogica. Oggi, Mediaset e Rai continuano a combattere per l'auditel generalista mentre si riorganizzano per competere anche nello scenario allargato della Nuova Tv. Entrambe le protagoniste del duopolio italiano puntano sulle piattaforme del futuro -satellite, digitale terrestre, mobile ed internet- per raggiungere gli stessi obbiettivi con strategie diverse: diventare media company moderne e trasformarsi in fornitrici di contenuti. Sia la concessionaria del servizio pubblico che il Gruppo del Biscione mirano dunque a svestire i panni di tradizionali broadcasters per trasformarsi in società che operano a tutto campo, creando prodotti da distribuire su diverse piattaforme, da internet al satellite. E tutte e due hanno già avviato la conversione da fornitrici di reti a produttrici di contenuti. Mediaset, con l'acquisto di Endemol, la società che crea format per tv, web e telefonini in 25 paesi del mondo. La Rai, con l'operazione "meno hardware e più software" inserita nel nuovo piano industriale promosso a metà ottobre dal Cda, che prevede la cessione del 49% di Rai Way, divisione che gestisce 5.871 impianti analogici e 143 impianti digitale. "La distinzione tra operatore di rete e fornitore di contenuti- spiega il Ministro per le Comunicazioni, Gentiloni- è suggerita dall'Unione europea. La Rai sarà sempre meno proprietaria di torri e frequenze e sempre più fornitrice di programmi e di creatività".

GLI INVESTIMENTI E LA STRATEGIA DELLA RAI 

Qualche dato aiuta ad inquadrare la politica delle due avversarie sul fronte delle Nuove Tecnologie. Il piano industriale 2008-2010 della Rai punta a riportare i conti in attivo dal 2009 snellendo la struttura e tagliando gli sprechi, ma non prevede risparmi per i new media. Al contrario, aumenta le risorse. Nei prossimi tre anni, gli investimenti saranno raddoppiati, passando da trecento a seicento milioni, duecento per ogni esercizio. Lo sforzo porterà ad arricchire l'offerta Rai su DTT, Satellite e Web. In dettaglio, la tv digitale offrirà 8 canali. Di questi, due saranno nuovi. Nel 2008 nascerà un canale telematico di intrattenimento rivolto ad un pubblico giovane, nel 2009 un canale semigeneralista. Il budget riservato al DTT è di 150 milioni, da tradurre in un bouquet che dovrebbe incrementare l'audience sul DDT dall'attuale 0,4 al 2% sull'85% del territorio nazionale. Per il satellite, il piano prevede di potenziare Raisport satellite e Rai News24. Su Web, nascerà un nuovo portale unitario. Inoltre, le risorse aggiuntive serviranno anche a digitalizzare i Tg. "La Rai -afferma orgoglioso il direttore generale, Cappon- ha le risorse e le capacità per rinnovarsi e attuare il cambiamento mantenendo il posto che le compete nel settore tv: il primo".

GLI INVESTIMENTI E LA STRATEGIA MEDIASET

La strategia di Mediaset ha invece un respiro internazionale. Ed è incentrata su Endemol, la società specializzata in formule di intrattenimento convergente di cui il Gruppo di Confalonieri ha acquistato il 75% a metà maggio per 2,63 miliardi di euro. La vocazione di content provider di Mediaset è quindi legata in modo indissolubile all'agenzia simbolo della moderna industria televisiva, la più attrezzata nel moltiplicare un messaggio nel modo più ampio ed economico possibile. I format "cross-mediali" di Endemol sono infatti dei prodotti lunghi, riadattati per tv, internet, videogiochi, radio, cinema e libri. Già presente in 25 Paesi, adesso punta a nuove acquisizioni. "Endemol -annuncia al quotidiano Le Figaro l'amministratore delegato di Endemol-Francia, Virginie Calmels- intende guardare a diversi Paesi come gli Usa, la Gran Bretagna, la Spagna, la Francia e l'Italia, la Germania e l'Olanda per le opportunità di investimento". Nel mercato dei new media italiano, il colosso dei format ha appena lanciato "Quasi TG" per la tv mobile di Vodafone. Si tratta di un notiziario ironico condotto da Rocco Tanica de Le Storie Tese, che rappresenta uno dei primi esperimenti di reale convergenza fra media. Gli spettatori possono infatti interagire inviando notizie al programma, visibile sul telefonino sia in modalità broadcasting (DVB-H), sia scaricando il file grazie e a una connessione Umts. Non è la sola novità. Fra poco, debutta il canale televisivo su protocollo Internet di Endemol Italia. "Nei prossimi mesi -afferma Paolo Bassetti, amministratore delegato della filiale nazionale- metteremo on line un nostro canale Iptv con un palinsesto di sei ore giornaliere".
Al di là dei progetti della controllata Endemol, anche il polo commerciale si appresta ad arricchire i palinsesti sui New Media come la Tv Pubblica. Su digitale, sono al debutti due nuovi canali Mediaset gratuiti, di cui uno promozionale ed uno rivolto ad un pubblico femminile.

LO SCENARIO FUTURO:BERLUSCONI SI ALLEA CON MURDOCH CONTRO LA RAI, NASCE MEDIASKY?

Le novità previste per la Pay Tv, nascondono la sorpresa che potrebbe rivoluzionare lo scenario televisivo del futuro in funzione anti-Rai: una possibile alleanza Mediaset-Sky. C'è chi definisce addirittura l'intesa con il neologismo "MediaSky". Mediaset ha infatti siglato un maxi-accordo con le major Warner e Universal che le concede i diritti a trasmettere in esclusiva ,sia in chiaro che criptato, le nuove produzioni di film e serie Tv prodotte dalle due case cinematografiche USA nei prossimi 4 anni. Ma il Gruppo del Biscione, ecco la clausola che rilancia la guerra contro la Rai su un fronte diverso, si riserva la possibilità di rivendere una parte di questi diritti a Sky. Commenta Paolo Martini, critico televisivo de La Stampa. "…in gran segreto, fervono le trattative. Mediaset girerà semplicemente il pacchetto di programmi a Sky, o nasceranno addirittura i primi nuovi canali misti che si potranno acquistare da entrambi i colossi? Con prime visioni di programmi forti e mirati a certi target, questi veri e propri nuovi 'canali MediaSky' potrebbero andare in simul-cast, come si dice in gergo, cioè contemporaneamente sul digitale terrestre di Mediaset e nel pacchetto satellitare di Sky. E la domanda inevitabile è: ma che fine farà la cara vecchia Rai?". Di certo, la battaglia per la conquista dell'audience è più complessa nell'affollato panorama della Nuova Tv.

Scritto da Style24.it Unit

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