Curcuma: quali sono i benefici e le controindicazioni

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La curcuma, conosciuta da molti per insaporire i cibi, ha anche moltissimi benefici sulla salute, agendo sul tratto gastro intestinale, prevenendo i tumori, migliorando la memoria e con azione antinfiammatoria, ma attenzione a non esagerare con le dosi.

Scopriamo insieme tutte le informazioni su questo prezioso ingrediente.

Benefici per la salute

La curcuma, spezia di origine indiana che si estrae dalla radice della pianta omonima, è conosciuta principalmente in cucina come condimento o corolante. Non tutti sanno però, che ha anche proprietà positive sulla salute, per far fronte a malattie, anche molto serie, come i tumori. E’ stata usata fin dall’antichità a tale scopo: infatti l’oriente, in particolare l’India patria della spezia, è la parte del mondo in cui i tumori hanno un’incidenza minore.

Le basi scientifiche di questa teoria sono arrivate solo recentemente, grazie a studi condotti dall’università della California e del Michigan. Sono i radicali liberi, molecole di scarto di reazioni corporee, le responsabili della produzione di sostanze particolarmente dannose. La curcuma ,grazie alle sue proprietà antiossidanti, riesce ad opporsi alle modificazioni del DNA, colpevoli dello sviluppo dei tumori, generate da queste molecole. Si è notato che questa spezia può anche aumentare l’attività della chemioterapia.

Un altro beneficio si può avere a livello gastro intestinale perchè la curcuma migliora la digestione, riducendo gonfiore e flatulenze. Il suo target, in particolare, è il fegato sul quale svolge due azioni combinate:

  • azione coleretica: stimolando la produzione di bile;
  • azione colagoga, favorendo la contrazione della colecisti.

La bile è una sostanza di colore verdastro prodotta a livello epatico , si combina con i grassi formando un’emulsione, più facilmente digeribile da parte dell’intestino.

Questo processo favorisce anche una diminuzione del colesterolo circolante prevenendo o migliorando patologie come: il diabete mellito di tipo due.

Curcuma, un integratore per rinforzarsi

La curcuma può essere impiegata come integratore perchè, come moltre altre spezie, ha anche proprietà antimicrobiche, utili nel periodo in cui cominciano i primi freddi, per rendere il corpo più forte verso i raffreddamenti e l’influenza. La sua azione antinfiammatoria, invece è efficace come coadiuvante nella guarigione di un’infiammazione, come l’artrite, che si manifesta con: gonfiore, dolore e rossore.

Se ne può fare anche un uso topico, direttamente su: una ferita, escoriazione o l’acne, perchè riesce a disinfettare la zona lesa e favorire la cicatrizzazione.

La curcuma è anche uno stimolante per il sistema nervoso centrale, riattiva la memoria e rende la mente più lucida, può essere usata infatti, per combattere la depressione di lieve entità. Questa spezia, inoltre, può essere usata come integratore per contrastare il decorso di una malattia degenerativa, come l’Alzehimer, rallentando la morte neuronale, che determina perdita di memoria.

Effetti collaterali

Per un effetto ottimale, è importante seguire la posologia consigliata che, non deve superare un cucchiaino da caffè al giorno. Se impiegata in cucina, bisogna aggiungerla sempre a fine preparazione perchè il calore della cottura fa diminuire la concentrazione di attivi, molti dei quali sono volatili. In commerico esistono anche degli integratori predosati in capsule, in questo modo sarà più facile rispettare le dosi. Un problema del principio attivo contenuto nella curcuma, la curcumina, è la sua bassa biodisponibilità perchè è una molecola fortemente lipofila.

Esistono, però, dei modi per aumentarne la quantità che riusciamo ad assorbire, associandola ad altre sostanze come: l‘olio d’oliva o lecitina di soia, che ne aiutano la solubilizazione nei fluidi corporei. Anche il pepe, grazie al suo principio attivo: la piperina, che si combina con la molecola della curcumina ne favorisce l’assorbimento.

Una buona abitudine è quella di non abusare delle sostanze naturali ed integratori in quanto potrebbero dare effetti collaterali anche molto gravi.

Questo è anche il caso della curcuma che, se somministrata in dosi superiori a quelle consigliate, invece di dare benefici a livello gastrico crea: diarrea e nausea. E’ la mucosa dello stomaco che per eliminare la sostanza che le crea irritazione reagisce in questo modo.

Curcuma, quando evitarla

Per alcune patologie è completamente vietato l’utilizzo della curcuma, in particolare: per chi soffre di calcoli all’ interno della cistifellea e chi è in terapia a base di farmaci anticoagulanti.

Nel primo caso la curcumina aumenta la produzione di bile e questa, non potendo defluire correttamente attraverso i canalicoli tappati, potrebbe far ingrossare la cistifellea, peggiorando il problema. In secondo luogo, anche questa spezia favorisce la fluidificazione del sangue, per questo motivo, l’azione combinata dei medicinali e della curcuma favorisce l’insorgenza di emorragie.

In gravidanza, soprattutto nel periodo post-nascita nella fase dell’ allattamento, non tutti gli specialisti consigliano questa spezia perchè, come noto, i cibi di cui la madre si nutre passano anche attraverso il suo latte.

La curcuma, in base alle proprietà viste in precedenza, migliora la disgestione e riduce le flatulenze del neonato ma, un uso eccessivo, a causa della sua attività a livello del sistema nervoso centrale, potrebbe eccitare troppo il bebè riducendone il sonno.