Che cos’è la sindrome da shock tossico?

L’infezione denominata “sindrome da shock tossico” può localizzarsi in qualsiasi zona del corpo, anche se più di frequente si verifica a causa di colonizzazioni vaginali durante il periodo mestruale. In particolare, questo tipo di infezione può svilupparsi per l’utilizzo degli assorbenti interni. Oggi però rispetto al passato questo tipo di SST è meno frequente, dato che le donne fanno un uso più corretto dei tamponi interni. La forma “mestruale” di SST ha un’incidenza del 70%, ma ne esiste anche un’altra non collegata al ciclo mestruale, che si verifica quando i batteri proliferano in modo esagerato causando una risposta immunitaria da parte dell’organismo, che si difende manifestando sintomi come febbre alta, calo della pressione arteriosa, eruzioni cutanee, ecc. La maggior parte di tali infezioni deriva da ceppi di Staphylococcus aureus.

Si può arrivare a diagnosticare la sindrome da shock tossico eseguendo un esame fisico completo nel momento in cui si presentano i sintomi tipici. In particolare sono utili gli esami delle urine e del sangue, come anche un tampone faringeo e vaginale. Il trattamento di questa infezione dipende da una serie di fattori, tra cui l’entità della patologia, l’età del soggetto, le condizioni di salute in generale e la storia clinica del soggetto, le aspettative per il decorso della malattia.

Scritto da Cristiana Lenoci

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