Sindrome di Rebecca: cos’è e come si manifesta

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

Tag: coppia
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La sindrome di Rebecca, che deve il suo nome ad un famoso film di Alfred Hitchcock, è il termine con cui in psicologia si indica una forma di gelosia retroattiva.

Riguarda la vita sentimentale precedente del partner e può portare a comportamenti più o meno seri. Cos’è? Come si manifesta?

Sindrome di Rebecca: cos’è?

La gelosia è un sentimento che tutti, in modi differenti, proviamo nei confronti delle persone che amiamo. Come in tutti i casi, essa è ritenuta ‘standard’ fino a quando non sfocia in atteggiamenti anomali o che possono arrecare danno a se stessi e agli altri. Quando è così si tratta di una patologia che, in psicologia, viene chiamata Sindrome di Rebecca.

Il nome viene dal famoso film di Alfred Hitchcock “Rebecca – la prima moglie” tratto dal libro di Daphne du Maurier, che narra la storia di un uomo vedovo che si sposa per la seconda volta. Tutto sembra procedere per il meglio, quando nella vita del protagonista appare il fantasma di Rebecca, la prima coniuge che cerca in futti i modi di convincere il marito a separarsi dalla seconda donna.

Questa sindrome è una particolare forma di gelosia retroattiva che porta quanti ne soffrono ad essere letteralmente ossessionati dal passato amoroso e sessuale del partner.

Non si tratta di pura curiosità, ma di una continua necessità di sapere dettagli sulle relazioni precedenti. Una situazione di questo tipo crea malessere all’interno della coppia, portando a stati ansiosi non solo chi ne soffre ma anche chi ne subisce l’effetto.

Come si manifesta

Chi soffre della Sindrome di Rebecca tende a mettere in atto un continuo confronto tra se stesso e l’ex del partner: vuole sapere ogni piccolo dettaglio ma, allo stesso tempo, è infastidito dal racconto.

L’ex diventa una sorta di “figura mitizzata” da prendere come esempio, anche se non si riuscirà mai ad essere come lei. Tutto ciò porta, inevitabilmente, ad una distorsione della realtà che spinge a mettere in dubbio i sentimenti del partner. I racconti riguardo alla vita passata vengono rielaborati e, spesso, nell’immaginario di quanti sono affetti da questa sindrome si fanno spazio scene sessuali che riguardano il partner e l’ex.

Questi pensieri portano ad essere non solo gelosi, ma ad avere sentimenti di rabbia e rancore che vanno ad impattare in maniera negativa sulla vita di coppia. Solitamente, quanti hanno la Sindrome di Rebecca hanno una bassa autostima, sono insicuri e tendono sempre a mettersi in confronto con gli altri, rispetto ai quali si sentono inferiori e inadeguati.

Come agire

Quanti soffrono della Sindrome di Rebecca non sono in grado di recepire in modo giusto le rassicurazioni del partner.

L’ex, infatti, verrà sempre visto come “una persona perfetta, senza difetti, migliore di sé e che non potrà mai essere eguagliata”. Chi ha questa patologia, inoltre, rifiuta il confronto e l’unica soluzione che vede possibile è mettere fine alla relazione. Anche se alla base c’è la paura dell’abbandono, per il geloso scappare appare come la cosa migliore da fare. In casi di questo tipo, affrontare la situazione e risolverla non è semplice.

Come in molti altri disturbi che riguardano la sfera psichica, quanti ne soffrono devono riconoscere il problema. Una buona psicoterapia è il percorso più indicato per tornare a stare bene.