Cosa cambia per le donne il Jobs Act

Il Jobs Act è stato la riforma del lavoro più discussa di tutto il 2014, e oggi, ancora una volta sono stati approvati dei cambiamenti, soprattutto che riguardano la situazione lavorativa delle donne; infatti, una parte della delega è dedicata alla “conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro” e affronta il tema drammatico dell’occupazione femminile, che in Italia si trova oltre dieci punti percentuali al di sotto della media europea.

Punto importante è la piena universalizzazione delle tutele che potrà garantire la maternità a tutte le categorie delle donne lavoratrici; oltretutto l’Inps pagherà la prestazione alle lavoratrici parasubordinate,anche se il datore di lavoro non ha versato i contributi.

La riforma introdurrà anche il ”tax credit”, un credito d’imposta per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori o disabili non autosufficienti e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito individuale complessivo.

Vi è poi un altro passaggio, che riguarda “l’integrazione dell’offerta di servizi per l’infanzia” che comporta, ad esempio: posti al nido pubblico per i bambini, che ora, nel nostro paese non sono ancora un servizio universale, e infine, si cercherà di dare maggiore attenzione ad anziani e autosufficienti.

Insomma, questo tanto discusso Jobs Act sembra avere dei propositi positivi per le donne del nostro paese, quindi non ci resta che sperare in una loro giusta realizzazione.

Scritto da Claudia Guerra

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