Coronavirus, rinforzare le difese immunitarie: cosa mangiare? Consigli

Coronavirus: oltre a rispettare le direttive dell'OMS possiamo curare la nostra alimentazione in modo da rinforzare le difese immunitarie.

Da qualche giorno a questa parte, il Coronavirus è entrato nelle nostre vite. Attualmente non esiste né un vaccino e né tantomeno una terapia medica specifica contro il COVID-19, per cui l’unica cosa che possiamo fare, oltre a rispettare le direttive del Ministero della Salute per evitare il contagio, è curare la nostra alimentazione e rinforzare le difese immunitarie.

Coronavirus: cosa mangiare?

Il Coronavirus, ad oggi, non ha soluzioni in campo medico. Questa verità può far paura e ha già generato un caos notevole, ma cerchiamo di essere razionali. Andare nel panico più totale è controproducente, ma essere previdenti è necessario. Oltre a rispettare le direttive del Ministero della Salute per evitare il contagio, cosa possiamo fare? Al momento, visto che non c’è né un vaccino e né tantomeno una terapia medica specifica contro il COVID-19, non possiamo fare altro che curare l’alimentazione al fine di rinforzare le nostre difese immunitarie. La Dottoressa Debora Cantarutti, nutrizionista, esperta di Ciboterapia e di Nutrigenomica, advisor scientifico di MadebyMilan e founder di Bon, ha dato qualche consiglio in merito attraverso il sito ‘Milano Città Stato’, sottolineando che gli stessi sono utili non solo nei confronti del Coronavirus ma anche per tutti gli altri “agenti patogeni influenzali e parainfluenzali con cui veniamo a contatto”. Alcuni cibi sono dotati di un potere antibatterico e antivirale e mangiarli aiuta a rafforzare il sistema immunitario.

La Dottoressa Cantarutti consiglia di “consumare quotidianamente il kefir che ha al sui interno “40 tipi diversi di probiotici utili al benessere intestinale, vitamine del gruppo B (in particolare nel kefir da latte), numerosi sali minerali (calcio, potassio, magnesio e fosforo) e proteine. (…) Il kefir è indicato per curare i catarri bronchiali e le infiammazioni a carico del fegato e dell’intestino”. Da preferire al naturale e senza zuccheri, l’ideale è consumarlo a colazione, magari in abbinamento con i fiocchi d’avena.

Un’alimentazione sana

L’alimentazione deve essere sempre ricca e varia, questa è una regola fondamentale. Che scegliate di consumarla a pranzo o a cena, la pasta non dovrebbe mai mancare dalla vostra tavola. La Dottoressa Cantarutti sottolinea: “Affinché il nostro fegato possa svolgere al meglio le sue reazioni metaboliche, sopratutto in presenza di patogeni, è necessario fornire anche una certa quota di carboidrati complessi”. Consigliati sono: spaghetti integrali o di farro, riso basmati, integrale, venere oppure rosso.

Come condire un primo piatto? L’ideale sarebbe utilizzare i broccoli, che possono essere anche un ottimo contorno. Idem con tutte le verdure appartenenti alla famiglia delle crucifere: cavolo riccio, cavolfiore, verza e cavolini di Bruxelles.

Per quanto riguarda la frutta, consigliati sono: agrumi, in particolare i limoni il cui succo può essere utilizzato anche per condire le verdure, le fragole, il melograno e l’avocado. Nella nostra alimentazione, anche se può non piacere, non dovrebbe mai mancare l’aglio, famoso per le sue proprietà terapeutiche. L’ideale sarebbe mangiarlo “crudo, togliendo il piccolo germoglio che si trova all’interno per renderlo più digeribile. (…) Lo possiamo utilizzare senza esagerare con le dosi perché possiede anche un potente effetto ipotensivo, per cui se soffriamo di pressione bassa, ne dobbiamo moderare l’uso, per evitare spiacevoli episodi ipotensivi”.

Spezie & Co

Anche le spezie svolgono un ruolo fondamentale perché dotate di “potere antibatterico e antivirale”. Chiodi di di garofano, curcuma, noce moscata, peperoncino e cannella possiedono proprietà molto importanti per il nostro organismo.

Il peperoncino, ad esempio, protegge “la funzionalità del sistema immunitario e blocca la replicazione dei virus. (…) Soprattutto se consumato fresco, fa aumentare la temperatura nella bocca e nel naso, fa lacrimare e una parte delle lacrime vengono convogliate tramite il condotto naso-lacrimale nel naso stesso, dove lavano via le cellule infettate dal virus. Inoltre il peperoncino rende fluido il muco nel naso e d’istinto sentiamo la necessità di soffiarlo ripetutamente. In questo modo, allontaniamo una buona parte di cellule infette nel naso e facendo aumentare la temperatura localmente, induciamo un blocco nella replicazione del virus con il risultato che il raffreddore passa prima”.

Ultimo consiglio della Dottoressa Cantarutti riguarda il consumo delle tisane. L’ideale sarebbe prepararne una con chiodi di garofano e cannella, considerata antibatterica e antivirale. È semplicissima da preparare: fate bollire in circa 250 ml di acqua due chiodi di garofano e un pezzettino di stecca di cannella per 5 minuti; dopo di che filtratela e assaporatela. Non possiamo ‘controllare’ il Coronavirus, ma la nostra alimentazione sì.

Scritto da Fabrizia Volponi

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