Concerto per l’Emilia: quella beneficenza che è show business

Stasera su Rai uno il concerto benefico per l’Emilia con tutti i big della canzone italiana. Ma non avrà ragione Vasco Rossi, che dice che la beneficenza si fa in privato e soprattutto senza un tornaconto in termini di visibilità mediatica?

E dunque ci siamo, stasera in diretta su Rai uno (presenta Fabrizio Frizzi, del resto i volti del primo canale sono quelli che sono) va in onda il grande spettacolo di beneficenza pensato per aiutare la popolazione colpita dal sisma: un lungo “concerto per l’Emilia“, con molti big della musica italiana (tra gli altri Zucchero, Morandi, Pausini, Ligabue, Bersani, Guccini)  a esibirsi nella cornice dello stadio Dall’Ara di Bologna.

Grande assente, tra le star della musica di nascita emiliana o romagnola, Vasco Rossi, fedele alla  scelta di non partecipare a questi grandi eventi benefici, a metà tra show business e filantropia, perché “la beneficenza si fa in privato” come ha spiegato qualche settimana fa su Facebook.

Direi che anche a me queste manifestazioni lasciano parecchio perplesso, il dubbio che per molti artisti e per il circo mediatico in generale siano una semplice vetrina – un momento di grande autopromozione (a prescindere da tutte le buone intenzioni, innegabilmente sono anche questo) per godere di una facile visibilità e fare anche la figura dei benefattori, rimane tutto.

Poi “benefattori” si fa per dire, salire su un palco e cantare quattro canzoni a gratis è il minimo che si possa fare quando si gode di certi privilegi. Piuttosto, ci auguriamo tutti un impegno maggiore di quello profuso dai soliti noti per il terremoto in Abruzzo, quando venne coniata a più mani una delle canzoni più brutte della musica italiana.

Comunque, un po’ di soldi in più – ovviamente sarà la classica goccia nell’oceano – non fanno mai male, vorremmo però essere tutti edotti su quale destinazione prenderà l’incasso del concerto. Perché veniamo dall’esperienza dell’Aquila, in cui la Protezione civile pensò bene di affidare le nostre donazioni tramite sms a una banca, che poi ha prestato i soldi raccolti praticando pure un tasso d’interesse! Insomma, il colmo. Visto che gli artisti sul palco ci mettono la faccia, chiederemmo conto anche a loro di come andranno le cose.

(In alto: Ligabue, fonte: Infophoto).

Scritto da Style24.it Unit

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