Baglioni querela Ricci, lui risponde “non rimangio nulla”

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

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Claudio Baglioni contro Antonio Ricci: si tratta di un’antipatia (reciproca) che si è trasformato in odio (reciproco) nel corso di decenni.

Solo ri recente però il dittatore artistico del Festival ha deciso che la misura è davvero colma e che passerà alle vie legali contro il direttore del TG satirico più famoso e autorevole d’Italia.

Claudio Baglioni contro Antonio Ricci

Avrebbe potuto finire anni fa, ma a quanto pare il continuo botta e risposta di “complimenti” tra Ricci e Baglioni non è destinata a concludersi presto.

Il motivo? Insondabile. O meglio, di certo Antonio Ricci non ha mai potuto vedere Baglioni di buon occhio a causa del fatto che agli albori della sua carriera Claudio avesse fama di essere il cantante preferito dai fascisti.

Il problema è che a partire da questa affermazione, la cui veridicità sarebbe difficile da dimostrare, Antonio Ricci ha continuato a rivolgere contro il cantante un fuoco di fila di accuse che hanno investito sia l’ambito professionale che quello personale della sua vita.

Baglioni cacofonico (secondo Ricci)

Per dirne una, Ricci sostiene che “accoccolati ad ascoltare il mare”, il celeberrimo verso iniziale di Mille Giorni di Te e di Me sia uno dei versi più cacofonici mai scritti e che dovrebbe essere depennato dalla grande tradizione della musica leggera italiana con un tratto di penna e zero rimpianti.

Per non parlare di Sabato Pomeriggio. Sempre il solito Ricci ha affermato in passato che se qualcuno sano di mente avesse cercato di trattenere la sua compagna dicendole “passerotto non andare via” sarebbe stato selvaggiamente picchiato dalla donna in questione, e anche legittimamente.

Fino a che si trattava di disprezzo artistico, Baglioni era riuscito a ignorare il veleno che Ricci gli sputa addosso da decenni ma, in occasione del Festival di Sanremo 2018, Ricci ha abbondantemente passato il segno, e Claudio Baglioni ha passato la porta di uno studio legale per fargli causa.

Qualcuno ha il coraggio di biasimarlo?

“Melensa creatura”

Prima che il Festival cominciasse (ma dopo che Baglioni era stato nominato direttore artistico), Ricci aveva tirato giù un vero e proprio breviario di offese personali che effettivamente avrebbero fatto passare alle vie legali chiunque.

Baglioni era il cantante preferito dei fascisti, non l’ho mai sopportato. In un mio spettacolo dissi che avrei voluto tirargli una molotov. Ora non posso più farlo, perché se gli dai fuoco si sparge odore acre di plastica che semina diossina in tutto il Paese.

Nel passaggio successivo (nello specifico successivo alla querela), Antonio Ricci è ben lontano dal fare un passo indietro, fosse anche solo per decenza. Al contrario, rincara la dose.

Non mi pento e confermo tutto quello che ho detto su questa melensa creatura che trasuda Baci Perugina da ogni poro. In merito alle overdose da botox, dimostrerò scientificamente in tribunale che quando la fidanzata lo bacia ciuccia botulino.

Che Striscia abbia una schiera di avvocati forse più numerosa della schiera di tecnici che provvedono ogni giorno alla messa in onda del programma è risaputo, ma di certo nei prossimi mesi avranno molto più da fare del solito.