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Un funerale toccante a Roma
Il 5 aprile, la Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma ha ospitato un funerale che ha toccato profondamente il cuore di molti. Claudio Amendola, noto attore e amico di lunga data di Antonello Fassari, non è riuscito a trattenere le lacrime durante la cerimonia. La scomparsa di Fassari, avvenuta dopo una lunga malattia a soli 72 anni, ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di chi lo conosceva. Amendola, visibilmente provato, ha dichiarato: “Non ero preparato” ai numerosi giornalisti presenti, esprimendo il suo dolore in modo sincero e diretto.
Ricordi e legami indissolubili
Durante il funerale, Amendola ha avuto l’onore di leggere la preghiera degli Artisti, un gesto che ha reso omaggio non solo all’amico, ma anche alla loro lunga collaborazione professionale. “Ciao Ce’”, ha detto, riferendosi al personaggio di Cesare de I Cesaroni, che aveva interpretato per anni. Questo semplice saluto racchiudeva un legame profondo, un’amicizia che andava oltre il set. Anche Max Tortora, presente alla cerimonia, ha espresso il suo dolore, sottolineando quanto fosse inaspettata e prematura la scomparsa di Fassari.
Un dolore difficile da affrontare
Amendola ha condiviso i suoi sentimenti in un momento di vulnerabilità, affermando: “Un dolore grandissimo, immenso, non ero preparato. Mi stavo preparando, ma non ero pronto.” La coincidenza della morte di Fassari con le riprese de I Cesaroni ha reso la situazione ancora più complicata per l’attore. “E’ molto difficile, complicato in questi giorni per tutti noi”, ha aggiunto, evidenziando come la vita continui a scorrere anche nei momenti di lutto. Nonostante il dolore, Amendola ha cercato di trovare un motivo per sorridere, pensando a come Fassari avrebbe reagito alla situazione.
“Sto aspettando il momento in cui mi torna il sorriso, perché so che lui sta ridendo in questo momento”, ha detto, mostrando una forza interiore che molti potrebbero invidiare. La perdita di un amico così caro è un colpo duro, ma Amendola ha promesso di onorare la memoria di Fassari continuando a vivere e a lavorare, proprio come avrebbero fatto insieme.