Chi sono le Cholita Climbers: tutto sulle cuoche-scalatrici boliviane

Chi ha detto che delle perfette donne di casa e cuoche non possano scalare delle montagne? Ecco chi sono le Cholita Climbers.

A sentirlo, sembra il nome di una band musicale: nome orecchiabile e molto trendy. In realtà, è il nome di un gruppo di donne boliviane che da cuoche per gli scalatori sono diventate esse stesse scalatrici. Il nome deriva da quello del vestito tradizionale Aymara che indossano e Aymara è anche il nome di una delle popolazioni indios del Paese. Ma ecco chi sono e cosa fanno.

Cholita Climbers: chi sono?

Le protagoniste del gruppo di scalatrici sono donne indios della popolazione Aymara che fino a poco tempo fa conducevano una vita pressoché normale, tra casa, lavoro e famiglia. Erano le cuoche di un gruppo di scalatori e lavoravano nei campi base, ma un bel giorno la loro vita è cambiata per sempre.

Grazie soprattutto a Lydia Huayllas che ha convinto le altre a provare l’ebbrezza di scalare una montagna. Vedeva sempre tornare il marito scalatore e gli chiedeva cosa provava e come si sentiva in cima ad una vetta. Ed è così che ha partorito l’idea di sperimentare lei stessa.

E da qui sono nate le Cholita Climbers: Lidia Huayllas Estrada, Dora Magueño Machaca, Ana Lía Gonzáles Magueño, Cecilia Llusco Alaña e Elena Quispe Tincutas sono le coraggiose boliviane. Da quando hanno iniziato, hanno già scalato diverse vette da 6 mila metri come Acotango, Parinacota, Pomarapi e Potosi. Per il momento, contano di scalarne altre otto.

Simbolo di emancipazione femminile

L’impresa di queste donne boliviane, tutte con un’età compresa tra i 42 e i 50 anni, non deve essere vista solo come un grande traguardo per donne non scalatrici di professione (almeno fino a quel momento).

Ma si tratta di un grande passo in avanti verso la totale emancipazione femminile in paesi dove la figura della donna soffre ancora di molte disparità. Un gesto trionfale il cui significato deve far comprendere che anche le donne possono fare tutto.

Scritto da Marta Vitulano

Lascia un commento

Leggi anche
Contentsads.com