Caso Liofredi: in Rai dopo i “comunisti” parte la caccia a chi non è abbastanza berlusconiano

Nella Rai delle censure, della propaganda governativa, delle notizie oscurate e del servilismo più becero nei confronti del potere ormai succede di tutto e di più, mentre la barca affonda con grande soddisfazione di quelli di Mediaset. L'ultima riguarda il direttore di Rai due Massimo Liofredi che, ad appena un anno dalla nomina, dovrebbe essere rimosso in favore di Susanna Putruni, la Minzolini in gonnella che sfoggiava alla conduzione del Tg1 il gioiello a forma di farfalla che pare il premier regali alle sue cortigiane preferite.

La colpa di Liofredi sarebbe principalmente quella di non aver cancellato la trasmissione di Santoro e di aver permesso al magistrato Antonino Ingroia di attaccare la legge bavaglio durante una puntata del talk show curato da Monica Setta. Insomma a questo siamo arrivati, in preda a un delirio di onnipotenza ormai fuori controllo, affetto da una sorta di "sindrome Caligola", il nostro presidente del Consiglio non si accontenta più di cacciare i "comunisti" dalla Rai, vuole fare fuori anche quelli che non raggiungono le vette di piaggeria di un Emilio Fede o di un Minzolini. Sembra una classica scena da fine impero, ma non fateci troppo conto.

Comunque il prode Liofredi si vuole ribellare alla prospettiva, e ora – dopo aver comunque messo in tutti i modi i bastoni tra le ruote ad Annozero – veste pure i panni del coraggioso difensore della libertà di stampa e dichiara: "Quando Berlusconi mi chiamò per la guida di Raidue non mi chiese niente. Disse solo di fare una buona televisione. Se mi avesse chiesto di fare il censore non avrei mai accettato". Un attimo, mi sfugge qualcosa, in quale parte della Costituzione sta scritto che la nomina dei direttori della televisione pubblica spetta al presidente del Consiglio?

Va beh, tralasciando questi piccoli particolari, che piccoli possono risultare sono nella nostra repubblica delle banane, pare che il quasi ex direttore della seconda rete non voglia darsi per vinto e abbia intenzione di ricorrere davanti al giudice contro l'ingiusto licenziamento. Insomma potremmo assistere a un nuovo caso Ruffini, e se anche Liofredi dovesse venire reintegrato, le tre reti Rai compirebbero il miracolo di avere, da sole, ben cinque direttori. Come dicevo prima, di tutto di più.

(Nella foto: Susanna Petruni).

Scritto da Style24.it Unit
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