Bruno Vespa, la filosofia di Berkeley e la cacca di cane

Mi informano che la puntata di lunedì scorso di Porta a porta dedicata al caso Tarantini aveva questo titolo: fango o realtà? Confesso, faccio fatica a capire: che significa questo interrogativo? Come si può dubitare che quello che abbiano sotto gli occhi sia qualcosa di diverso dalla realtà? Capisco che il maggiordomo Vespa preferirebbe raccontarci di gesti esemplari ed eroici del suo padrone, ma – appunto – la realtà è quella che è e non ci si può fare nulla.

Voglio dire, se mi imbatto in una cacca di cane sul marciapiede, ne scorgo la forma e il colore, ne avverto il cattivo odore, non sto a domandarmi se esiste o meno: sta là, di fronte a me, c’è poco da dubitare o approfondire. Poi certo, alcuni filosofi – mi ricordo per esempio di George Berkeley che al liceo mi affascinò molto – sono arrivati a sostenere che la materia non esista e il mondo oggettivo sia un’illusione, ma a meno di volerci arrischiare in spericolate speculazioni filosofiche, caro Vespa, la merda resta merda. Non è fango.

(In foto: Berkeley).

Scritto da Style24.it Unit

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